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I bambini non dovrebbero passare del tempo con i nonni se non vogliono, ha affermato la Corte Suprema italiana.
In Italia, il legame tra i bambini ei loro “nonni” è considerato sacro, con i nonni che spesso vanno a prendere i bambini a scuola e si prendono cura di loro finché i genitori non tornano a casa dal lavoro.
I nonni adorano i loro nipoti e spesso vivono nelle vicinanze, svolgendo il ruolo di badanti part-time.
Ma la Suprema Corte di Roma ha stabilito che i figli, soprattutto se maggiori di 12 anni e ‘in grado di discriminare’, non dovrebbero essere costretti a frequentare i nonni contro la loro volontà.
La decisione nasce da un caso in cui una nonna e un nonno hanno insistito sul fatto di avere il diritto di vedere i loro due nipoti, anche se il loro rapporto con i genitori dei bambini non era armonioso.
Le “relazioni non gradite e indesiderate” non possono essere imposte ai bambini
Le loro argomentazioni sono state accolte da un tribunale di Milano e accolte in appello da un tribunale superiore nel 2019, che ha disposto l’assegnazione di un terapista del servizio sociale alla famiglia per cercare di colmare il divario tra genitori e nonni paterni.
Ma i genitori si sono opposti, ritenendo che il rapporto fosse completamente rotto, e hanno fatto appello alla Corte di Cassazione di Roma, loro ultima risorsa.
Nella sua sentenza, la Corte Suprema ha stabilito che il desiderio di un nonno di vedere suo nipote non può prevalere sugli interessi del bambino se il rapporto familiare è “disarmonico o conflittuale”.
“Relazioni non gradite e indesiderate” non possono essere imposte ai bambini, soprattutto se hanno raggiunto l’età di 12 anni, ha affermato il giudice che ha ascoltato il caso.
Hanno criticato quello che hanno descritto come “l’atteggiamento aggressivo” dei nonni nei confronti dei genitori in quella che è diventata una faida familiare tossica.
Telegrafo britannico
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