Questo è un inno di guerra ucraino a un ritmo di guida che si diffonde a macchia d’olio. Si canta una canzone nelle baracche, davanti all’ambasciata russa, nelle piazze di Lviv o Kharkiv:
“ Gli invasori ci hanno attaccato qui in Ucraina. Con le loro nuove uniformi, i loro carri armati, sono venuti tutti. Ma il loro nuovo scintillante giocattolo è ora in fiamme. Bayraktar! Bayraktar! I propagandisti del Cremlino cercano di ingoiare le loro bugie, ma una nuova stella sorge davanti al loro zar, Bayraktar! »
Bayraktar? Sono stati i droni militari turchi che, grazie alle loro piccole dimensioni e potenza, hanno moltiplicato la potenza militare di Kiev all’inizio della guerra. Significa “portabandiera” in turco. All’inizio dell’invasione russa, a febbraio, l’Ucraina, che allora disponeva di una ventina di questi droni, li mandò a distruggere in pochi giorni una decina di elicotteri, altrettante batterie antiaeree e una mezza dozzina di veicoli corazzati nemici. I droni turchi sono stati utilizzati anche per distrarre i russi dai due missili affondati nave “Moscova” Lo scorso aprile. E ha aiutato a scacciare le truppe di Mosca simbolica Isola del Serpente, nord-ovest del Mar Nero.
In un’intervista alla fondazione ucraina Come Back Alive, Haluk Bayraktar, CEO di Baykar, azienda turca di difesa e aviazione che produce droni, ha spiegato che intende implementare
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