In Italia la notizia del giornale ha suscitato scalpore Corriere della Sera in merito all’indagine svolta dalla Procura napoletana sul presunto caso di corruzione Coinvolge due società italiane, l’ex primo ministro italiano Massimo D’Alema e alti funzionari del governo colombiano.
Secondo le autorità italiane, queste società ed ex funzionari del governo italiano hanno tentato di vendere diverse navi e aerei da guerra al governo colombiano al di fuori del quadro legale. distribuire quasi 80 milioni di euro tra le parti coinvolte.
Le indagini hanno rivelato questi nomi ex primo ministro italiano Massimo D’Alema; Alessandro Profumo, già direttore amministrativo del gruppo imprenditoriale Leonardo SPA; Giuseppe Giordo, ex direttore generale della divisione navi da guerra della compagnia Fincantieri.
La Colombia ne è piena ex cancelliere Marta Lucia Ramírez; Diego Molano, ex ministro della difesa; Edgardo Fierro Flores, presidente del gruppo di lavoro per la presentazione delle opportunità in Colombia; i tedeschi Monroy Ramírez e Francisco Joya Priego, delegazione alla commissione del Senato colombiano.
Dopo le accuse della stampa italiana, in Colombia WRadio Ha avuto accesso a diversi audio che confermano la partecipazione di alti funzionari della precedente amministrazione di Ivan Duque.
Secondo quanto riportato dai media, nel primo audio a cui ha avuto accesso, avrebbe parlato D’Alema con l’ex paramilitare colombiano Édgar Fierroconosciuto come alias ‘Don Antonio’, una parte importante dei negoziati. “Lavoriamo perché siamo stupidi? No, lavoriamo perché ci crediamo Alla fine ciascuno di noi riceverà 80 milioni di euro“, ha detto l’ex primo ministro a Fierro.
«Alla fine tutto si sfalderà, non è il momento di creare difficoltà, l’importante è che venga fatto un contratto tra l’azienda italiana e il governo colombiano», ha aggiunto D’Alema nell’audio.
Nella seconda registrazione Fierro afferma: “Da parte colombiana abbiamo accettato tutte le condizioni poste per garantire che comincino a sviluppare la possibilità di vendere i prodotti che offriamo (…) Il ministro della Difesa non sarà qui tra due o tre mesi, ma Ci sono ufficiali che fanno parte della nostra squadra e possono organizzare tutto ciò di cui abbiamo bisogno”.
In un altro audio D’Almera gli dice che hanno bisogno di un contatto con Molano, per rassicurare l’azienda italiana. “Il primo passo è riprendere il contatto e fare a telefonata con il ministro (Difesa colombiana, Diego Molano). È importante poter parlare con lui per recuperare la delusione di due aziende italiane che non hanno potuto parlare con lui mentre erano lì”, ha detto.
Il materiale probatorio fa parte di un fascicolo condotto dalla Procura e dalla Procura generale italiana nei confronti di D’Almera, che non ricopre incarichi politici o istituzionali dal 2013, e di società coinvolte in casi di corruzione.
Di fronte a questo scandalo, il presidente Gustavo Petro ha chiesto alla Procura di indagare sull’incidenteal che Marta Lucía Ramírez ha risposto che ciò che il capo dello Stato stava cercando era ha distolto l’attenzione dallo scandalo che lo ha colpito con il presunto afflusso di denaro illecito nella sua campagna presidenziale.
“È inaccettabile che sullo scandalo politico più grave di questo paese, relativo alla registrazione audio di una seria ammissione di finanziamento dell’ultima campagna presidenziale, si sia alzata una cortina di fumo. In qualità di vicepresidente e cancelliere della precedente amministrazione,oppure ho la funzione di acquistare equipaggiamento militare“, ha detto Ramírez in dialogo con Settimana.
Intanto Diego Molano ha sottolineato: “Il presidente Gustavo Petro ha mentito. È stata condotta un’indagine contro l’ex primo ministro comunista italiano, Massimo D’Alema. L’amministrazione di Ivan Duque ha informato il viceministero della Difesa italiano del sospetto che soggetti privati conducessero trattative al di fuori del quadro istituzionale”.
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