Bolzano – Intorno al 1250 il principe Alberto del Tirolo unì il paese in un’unica unità. La sua città ancestrale, il Tirolo, ha dato al paese il nome e lo stemma. L’aquila rossa su sfondo argento nei colori imperiali divenne lo stemma del Tirolo. Lo dimostra l’Associazione Alto Adige Casa (SHB).

La futura erede Margarethe Maultasch era appena in grado di governare e così l’11 settembre 1363 l’intero possedimento del Tirolo rese omaggio al duca Rodolfo d’Austria come sovrano. Margarethe Maultasch abdicò ufficialmente e si recò a Vienna, dove visse fino alla morte. Il 29 settembre 1363 fu emanato un atto di cessione con il quale vennero impiccati i sigilli di Margarethe Maultasch e di 14 signori tirolesi. Il Tirolo venne poi ceduto agli Asburgo. Questi documenti sono ora conservati negli archivi della Camera, del tribunale e dello Stato di Vienna.

Il 29 settembre 1963 i tirolesi commemorarono questo importante evento a Innsbruck con l’inaugurazione di una lapide commemorativa e con una degna celebrazione. Il governatore del Tirolo Settentrionale Eduard Wallnöfer ha spiegato nel suo discorso solenne: “Su queste celebrazioni cade una grande ombra: dopo il 1918 non a tutti i tirolesi è stata data la libertà di decidere del proprio futuro. Contrariamente alla proclamazione dell’autodeterminazione, la parte meridionale del Paese fu separata con la forza dagli Stati vincitori contro la legge e contro la storia e incorporata con la forza nello Stato nazionale italiano. Conosciamo tutti le sofferenze che dovettero sopportare gli altoatesini negli anni ’20 e ’30, soprattutto sotto il governo fascista”.

Più di 30.000 persone hanno preso parte ai festeggiamenti e al corteo a Innsbruck che, come riportato dal quotidiano ÖVP “Volksblatt”, ha inneggiato più volte “Libertà per l’Alto Adige” – un importante promemoria dell’Heimatbund. “Anche oggi riconosciamo che desideriamo ardentemente il giorno in cui tutto il Tirolo sarà riunito all’Austria”, spiega il presidente della SHB Roland Lang.

Da: mk