Sono stati discussi i recenti sviluppi riguardanti l’immigrazione nell’Unione Europea, una questione che tende ad essere un punto debole della sua unità, così come gli sforzi compiuti per creare una nuova cooperazione tra Grecia e Turchia in relazione alla gestione di tali flussi. con lo spettacolo di Polydevkis Papadopoulos “Primo in Europa e nel mondo” (Primo programma, sabato e domenica 12.00-13.00). L’ospite era il Ministro delle Politiche dell’Immigrazione, Dimitris Kairides.
Questa discussione si riferisce principalmente all’organizzazione, il 30/9 a Salonicco, del 6° Meeting Ministeriale del cosiddetto MED5 (Grecia, Cipro, Italia, Malta, Spagna), cioè tra i cinque paesi mediterranei dell’UE che hanno molti dei stessi problemi in relazione all’immigrazione e se vi siano risultati specifici.
Successivamente viene esaminata la posizione generale dell’UE riguardo all’immigrazione. Ad esempio, pochi giorni fa il Consiglio dei ministri dell’Interno ha raggiunto un accordo – ma con difficoltà e a maggioranza qualificata – su un Regolamento per la risposta comune alle crisi di emergenza. Tuttavia, un successivo incontro informale della Comunità politica europea, ospitato a Granada dalla Spagna, non è riuscito a includere un riferimento all’immigrazione nella Dichiarazione congiunta. Inoltre, il destino del Patto di asilo e migrazione, proposto dalla Commissione 3 anni fa e accolto dal Consiglio europeo con alcune modifiche, non sarà certo approvato dal Parlamento europeo prima delle prossime elezioni europee di giugno. quest’anno. 2024.
Nel frattempo, si osservano sempre più azioni bilaterali o individuali da parte degli Stati membri o dei loro gruppi. Per esempio. L’Italia sta portando avanti un accordo con la Tunisia (come in precedenza con la Libia). La Germania ha ripristinato controlli selettivi su coloro che entrano nel suo territorio via terra dai paesi confinanti, mentre ha deciso di fare lo stesso con la Slovacchia e i paesi dell’UE confinanti. Pertanto, al signor Kairides è stato chiesto se la politica coordinata e la solidarietà degli Stati membri dell’UE nella gestione dell’immigrazione sia in definitiva solo un’utopia e se questa questione potrebbe diventare un punto debole per l’unità dell’Unione Europea, ma anche diventare uno slancio per la rinascita dell’Unione Europea. l’Unione Europea. Euroscettici e forze di estrema destra sia nei singoli Stati membri dell’UE, sia nelle elezioni europee del prossimo giugno 2024.
Nel contesto di una “diplomazia dell’immigrazione più bilaterale” si possono collocare anche le attuali iniziative adottate dalla Grecia per rafforzare la cooperazione con la Turchia. Sebbene questo sia parte di una più ampia cooperazione euro-turca su questo tema, si tratta anche di un nuovo sforzo, iniziato con l’incontro del primo ministro greco con il presidente Erdogan a settembre a New York in occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e che ora continua tra Il signor Kairides e il ministro degli Interni turco Ali Gerlikaya. Al ministro delle Politiche migratorie è stato chiesto cosa comporta questa iniziativa, come si sta sviluppando e, infine, di quali incentivi ha la Turchia per essere più cooperativa rispetto al passato?
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