In STM il consiglio di sorveglianza negozia con l’alta direzione. Il CEO Jean-Marc Chéry, contatto italo-francese di alto livello, era all’oscuro


Nelle 48 ore che precedono la riunione del Consiglio di Sorveglianza di mercoledì 20, si terranno contatti ad alto livello tra Italia e Francia in un clima difficile per il futuro di STM, il colosso dei semiconduttori controllato al 50% da Roma e Parigi.

L’accento è stato posto sulla futura gestione della società alla luce dell’incontro di maggio, dove si attendeva la conferma ufficiale della candidatura di Jean Marc Chéry a proseguire il mandato iniziato nel maggio 2018. Da allora, la capitalizzazione di Borsa del gruppo italiano- Raddoppio del gruppo francese.

La situazione si è complicata dopo la decisione di diversi consiglieri comunali che rappresentavano l’Italia nel consiglio di amministrazione e di ritirare di fatto il loro sostegno all’amministratore delegato di Chery quando il consiglio di amministrazione si era impegnato a rinnovare la sua carica a settembre.

La scissione è stata motivata da alcune decisioni prese dall’amministratore delegato che avrebbero messo l’Italia in una posizione di maggiore svantaggio rispetto alla Francia. Tuttavia, il fallimento dell’accordo ha aperto la strada a uno scenario inaspettato che si è trovato di fronte direttamente i ministri dell’Economia italiano e francese, rispettivamente Giancarlo Giorgetti e Bruno Le Maire. (Tutti i diritti riservati)

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Riccarda Fallaci

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