Sotto la pressione dell’Unione Europea, il capo del governo italiano, Mario Draghi, ha deciso di mettere le cose a posto. Dal 1° gennaio 2024 i cosiddetti “stabilimenti termali” – parti di spiaggia date in concessione ai privati - saranno aggiudicati tramite gara pubblica prevista per il 2023.
Sia sulla splendida costa ligure che nelle baie dell’isola di Sardegna, può volerci molto tempo per trovare una distesa di sabbia con libero accesso.
Migliaia di lettini e ombrelloni sulla spiaggia mediterranea lunga chilometri, divisi per sezione e colore, sono gestiti da diversi proprietari.
In alcuni luoghi, un ombrellone e due lettini per un giorno possono costare fino a 100 euro ($ 106), secondo l’associazione dei consumatori Codacons.
Mentre gli operatori ne traggono vantaggio, lo Stato, proprietario del litorale, concede concessioni a prezzi bassi e con criteri poco chiari.
Questa politica ha causato pesanti perdite allo Stato ed è stata criticata per aver sostenuto la corruzione, la mancanza di concorrenza, il clientelismo e, quel che è peggio, l’infiltrazione di organizzazioni mafiose per il riciclaggio di denaro.
Il caso delle concessioni a lungo termine e del loro rinnovo automatico dal 1992 è stato messo in discussione dalla direttiva Bolkestein dell’Unione Europea del 2006, che ha limitato la durata delle concessioni e stabilito obblighi di offerta pubblica.
L’agenzia italiana che gestisce i beni sequestrati alla criminalità organizzata (ANBSC) ha lanciato il mese scorso una gara pubblica per la gestione di una spa sequestrata alla mafia calabrese, Lido Calajunco, nel sud Italia.
Il governo deve ancora decidere il meccanismo. Non è noto se il privato che ha acquisito i diritti di sfruttamento del tratto di spiaggia con bagni esistenti abbia dovuto risarcire il concessionario uscente.
L’incertezza è “inaccettabile”, ha detto Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba-Confesercenti, in rappresentanza dell’azienda.
Per Fabio Di Vilio, 38 anni, dello storico edificio e ristorante La Scialuppa de Fregene, fondato negli anni ’60 sul litorale romano, “le leggi possono essere giuste se applicate con intelligenza, dando garanzie a chi storicamente aveva le concessioni”.
Alcune spiagge sono libere
Gli italiani si sono abituati negli anni al fatto che la spiaggia sia uno spazio privato. Secondo le statistiche ufficiali, il 50% dei 7.500 km di litorale marino è stato assegnato a privati.
«Sarebbe bello se ci fossero più spiagge libere, ma a patto che non diventino discariche come spesso accade. Devono essere controllati, avere i bidoni”, ha detto il cliente de La Scialuppa, Luca Siciliano, 71 anni, pediatra in pensione, mentre prendeva il sole.
I manager aziendali praticano commissioni elevate pur pagando tassi decisamente bassi.
Le licenze costano circa $ 2.600 all’anno a partire dal 2021. Ma in realtà pagano molto meno.
Ad esempio, nel 2020, 59 concessioni nel comune di Arzachena, situato sull’elegante Costa Smeralda della Sardegna, hanno portato allo stato 19.000 euro ($ 20.000) e pagato solo 322 euro all’anno, secondo il quotidiano Il Fatto Quotidiano.
Quasi 6.000 stabilimenti termali supervisionati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze annunciano un fatturato medio di 180.000 euro ($ 191.000) all’anno, con differenze importanti tra loro. Due terzi non hanno annunciato tutti i loro guadagni.
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