La Meloni si scusa per il crollo del ponte di Genova cinque anni fa e per le “43 vite rovinate”
La città italiana di Genova ha pianto ancora una volta questo lunedì per ricordare il crollo del Ponte Morandi esattamente cinque anni fa, un evento che ha sconvolto l’intero Paese perché, oltre a causare la morte di 43 persone, ha sollevato anche molti interrogativi. sulla manutenzione delle infrastrutture nei paesi transpini.
Sul banco, presumibilmente responsabili del crollo, sedevano quasi 60 persone, tra cui personale delle società stradali e funzionari del ministero delle Infrastrutture. Tra le accuse a loro carico c’è l’omicidio e la sentenza è attesa per il prossimo anno, anche se la Procura ha annunciato che l’ampiezza del procedimento potrebbe far slittare ancora di più.
Le due principali aziende coinvolte, Autrostrade per l’Italia (ASPI) e la sua controllata di ingegneria SPEA, hanno accettato di pagare un risarcimento di 30 milioni di euro per evitare procedimenti giudiziari e, a loro volta, evitare possibili interdizioni che impedirebbero loro di continuare l’attività. .
“La rabbia, il dolore, la sete di giustizia per le famiglie delle vittime è sacra”, ha detto lunedì il premier Giorgia Meloni, che ha detto di rispettare il sentimento in quanto vi erano “molte domande” da risolvere. “Oggi ripetiamo le scuse della nazione per l’accaduto, consapevoli che non bastano le parole per alleviare le sofferenze e placare il desiderio di giustizia”, ha aggiunto.
Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato che “il passare del tempo non diminuisce il peso delle responsabilità” e, quindi, continua a “fare giustizia”. Per Mattarella l’evento è stato un “drammatico richiamo” alla responsabilità di chi è chiamato a fornire servizi pubblici, compresi coloro che devono vigilare sul rispetto di tutte le misure di sicurezza.
A Genova, dove da tre anni è in funzione un ponte alternativo al ponte Morandi, è stata celebrata una cerimonia in onore delle vittime. A nome del Governo è intervenuto il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il quale ha affermato che “i 43 morti non sono deceduti a causa di una calamità naturale”, ma “vittima dell’incuria di chi non ha svolto il proprio lavoro “.
Alla cerimonia hanno partecipato altre autorità nazionali, regionali e locali, tra cui il sindaco di Genova, Marco Bucci, e nella piazza principale della città italiana la tragedia viene ricordata su un maxischermo che mostra l’uomo e il cognome del defunto.
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