L’alleanza conservatrice italiana continua a detenere un grande vantaggio nelle intenzioni elettorali in vista delle elezioni parlamentari del 25 settembre. Secondo l’ultimo galoppo, condotto dalla società di sondaggi Techn, in questa fase la Lega, Forza Italia Berlusconi e l’estrema destra Adelphi Italia hanno “convinto” il 49,7% degli intervistati.
Il centrosinistra Democratici, Verdi e Sinistra italiana non ha superato il 30,6% e Cinque Stelle ha ottenuto il 9,8% delle intenzioni di voto. La nuova alleanza di centrodestra del partito Azione di Carlo Calenda e Live Italy dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi si attesta attualmente al 4,7%.
Scenari elettorali e post-elettorali
La questione principale è se l’alleanza conservatrice riuscirà ad assicurarsi i due terzi dei seggi in parlamento, a modificare – a piacimento – la costituzione del Paese e raggiungere l’approvazione del sistema presidenziale.
“In questo caso il presidente Sergio Mattarella deve dimettersi”, ha detto oggi Silvio Berlusconi, suscitando forti reazioni da parte dei suoi oppositori.
Allo stesso tempo, alcuni analisti sono in attesa di vedere se, vista la situazione, il Pd di Enrico Letta deciderà in extremis di concludere una sorta di patto con il Cinque Stelle Giuseppe Conte, per limitare il potere elettorale della destra, Berlusconi, Salvini e Meloni. È impossibile, ma non impossibile.
Per quanto riguarda l’estrema destra italiana Adelphi, hanno continuato con il 23,7% di essere il primo partito nell’intento di voto.
“Non sono una minaccia per la nostra democrazia”, ha detto il loro presidente, Georgia Meloni. A quest’ora, però, si sono moltiplicati gli appelli di illustri commentatori, che gli chiedevano di togliere la fiamma dal simbolo del suo partito, che si dice continui ad ardere nella tomba del dittatore fascista Benito Mussolini. Gli interessati direttamente non hanno fornito una risposta in merito, mentre il termine per la presentazione dei simboli del potere politico che prenderà parte alle elezioni di settembre scadrà tra poche ore.
Fonti: Deutsche Welle, Theodoros Andreadis-Syngelakis, Roma
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