Sabato, in Grecia, le autorità hanno registrato 53 nuovi incendi, il più grande attualmente nel Parco Dadia nella regione della Macedonia orientale e in Tracia, al confine con la Turchia, nel Peloponneso e anche sull’isola di Lesbo. Lì, l’incendio ha raggiunto la spiaggia della rinomata località turistica di Vatera, centinaia di turisti sono dovuti fuggire.


Le conseguenze di un incendio a Pallini, nell'Attica orientale, in Grecia, il 20 luglio.

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L’incendio nel Parco nazionale di Dadia infuria da quattro giorni e gli abitanti del villaggio di Dadia sono stati evacuati sabato a causa di ciò. I venti in costante cambiamento e le alte temperature rendono difficile il lavoro dei vigili del fuoco. Oggi in Grecia le temperature possono salire fino a 42 gradi in alcuni punti e l’ondata di caldo dovrebbe durare almeno un’altra settimana.

L’incendio nel parco nazionale preoccupa gli ambientalisti poiché ha distrutto l’osservatorio dei rapaci e si sta avvicinando all’edificio della direzione del parco. Il capo della prefettura di Evros, Dimitris Petrovits, ha dichiarato ad AMNA che la protezione degli animali è una priorità e che verrà istituito un posto di soccorso temporaneo per gli animali feriti.

Incendio vicino al confine italo-sloveno

Gli incendi boschivi non possono essere domati nemmeno nelle aree vicino ai confini della Slovenia e dell’Italia. Sabato le autorità italiane hanno ordinato l’evacuazione di trecento persone dal villaggio di Savogna d’Isonzo vicino al confine sloveno, temendo la propagazione dell’incendio dall’area forestale carsica slovena.


La Spagna sta combattendo incendi su larga scala a causa delle temperature tropicali.

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Più di 1.000 vigili del fuoco sono stati schierati nella regione del Carso, assistiti da soldati e colleghi provenienti dall’estero. Attualmente sono concentrati sul monte Trstelj e nel villaggio di Renče, che si trova a una decina di chilometri a sud della città di Nova Gorica, ha riferito l’ufficio STA. Sabato il ministro della Difesa Marjan Šarec ha visitato lì i vigili del fuoco, i quali hanno affermato che tutti gli aerei antincendio disponibili erano in volo e che stavano prestando assistenza anche motori provenienti da Austria, Croazia, Italia, Ungheria, Serbia e Slovacchia.