La prima “corsa” all’austerità e un nuovo Patto di stabilità dal 2024 |

“Stringere la cinghia” dopo 3 anni di allentamento: il messaggio di Lindner per una politica fiscale restrittiva e avanzi per i paesi oppressi dal debito

Mentre la Grecia va alle urne con annunci pre-elettorali da miliardi di euro, in tutta Europa inizia la “grande offerta” per nuove regole e politiche fiscali da attuare dal 1.1.2024 in poi.

Il tema del Patto di stabilità sarà discusso nelle riunioni dell’Eurogruppo e dell’Ecofin di oggi e domani a Stoccolma. I ministri delle Finanze dell’Eurozona “misurano” così la reazione dei “sostenitori” del ritorno alla rigidità fiscale, alle nuove proposte di regole fiscali avanzate dalla Commissione e che dovranno essere redatte e ratificate congiuntamente nei prossimi mesi.

Bra-de-fer di nuovo
In un passato non troppo lontano (marzo 2020 e mentre l’Italia “contava le bare”), l’allora ministro delle finanze olandese era in conflitto diretto con il suo omologo italiano, per ridurre il deficit di bilancio. Tuttavia, la pandemia si è diffusa in tutta Europa e la “regola” è stata abolita, a causa dei blocchi e della grande recessione dell’economia globale.

Dopo tre anni di “allentamento” degli impegni eccedenti, l’Europa si prepara al passo successivo. Con le nuove regole che entreranno in vigore dal 2024, anche il prossimo governo che emergerà in Grecia dovrà combattere contro un surplus.

Tuttavia, il dibattito si è “acceso” ancor prima che iniziasse a livello internazionale. Anche se non ufficialmente all’ordine del giorno della riunione odierna, è già iniziato il primo intervento pubblico dei membri dell’Eurogruppo.

Anche nell’era post-Memorandum e post-Scheuble, la Germania e la “lobby” intransigente stanno cercando di “stringere” la cinghia. Il tono l’ha dato ieri, con un articolo sul Financial Times, il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, che ha affermato che “il nostro obiettivo è rafforzare il Patto di stabilità e crescita, non indebolirlo. Serve più responsabilità”.

Il ministro delle finanze tedesco ha sottolineato che “ci deve essere una riserva fiscale per una possibile crisi futura”. Dallo scorso novembre, la Germania ha proposto che i paesi fortemente indebitati, come la Grecia, riducano il loro rapporto debito pubblico/PIL dell’1% annuo, o dello 0,5% se e quando la loro posizione migliorerà leggermente.

In una riunione informale dei ministri delle Finanze saranno presentate le nuove proposte della Commissione volte a modificare l’attuale quadro di gestione delle crisi nel settore bancario e dell’assicurazione dei depositi.

E a questo proposito, la proposta della Commissione europea costituirà la base per una revisione del quadro istituzionale dell’unione bancaria già dal prossimo anno.

Tra l’altro, la proposta prevede che nelle banche di piccole o medie dimensioni in difficoltà, gli obbligazionisti vengano prima “tagliati”, mentre i depositi vengano trasferiti a banche “sicure”, con eventuali carenze di finanziamento coperte dal sistema nazionale. sistema di garanzia dei depositi.

L’obiettivo principale è quello di mantenere ulteriormente la stabilità finanziaria, proteggere i contribuenti ei depositanti e creare un sistema di mutua garanzia dei depositi, che costituisce il terzo pilastro per le unioni bancarie di regolamento.

Tuttavia, alcuni paesi, come la Germania, hanno espresso preoccupazione per la possibilità che i loro risparmiatori rimangano intrappolati da perdite bancarie in altri paesi.

Fonte: newmoney.gr

Alberta Trevisan

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