Mentre il misero quattro percento che ha vinto nei sondaggi nel 2018 ha iniziato a crescere, Giorgia Meloni cercando di farla cadere decibel ideologiciil tuo discorso Ha iniziato chiedendo ai suoi leader e militanti di smettere di rendere pubblici i “saluti romani”, che erano un’estensione del Nazisti, Francois e altri di destra nel mondo che l’ha copiato, per la precisione, dall’Italia fascista. In seguito, nei discorsi e nelle interviste, iniziò ad evitare riferimenti diretti e complementari a Benedetto Mussolini.
Insomma, almeno nella forma, scivola al centrodestra in proporzione all’aumento dei consensi che i sondaggi mostrano. e dentro preludio elettoralesono pochi i segni della matrice ideologica che ha plasmato il movimento che potrebbe dare all’Italia la prima donna a raggiungere capo del governo e anche il primo governo con le radici politiche del fascismo.
Nel linguaggio delle forme e dei simboli non resta molto che il fuoco figurativo in cui il colore rosso-giallo del fuoco è sostituito dal tricolore della bandiera italiana. logo della festa Giorgia Meloni è lo stesso del simbolo che guida la tomba del duce. Ma l’intensità politica di questo tumulto simbolico è diminuita.
Dopotutto, se quello che sussurrano i sondaggi accade alle urne, la domanda è se il nuovo presidente del Consiglio stia davvero correndo dal neofascismo al centro, o sia solo si tratta di moderazione camuffamento che gli estremi hanno bisogno di conquistare il suono centrista. Ciò che è chiaro è che Meloni non sarà, nelle sue vere convinzioni personali, un governante centrista che si oppone Vladimir Putincosì come le loro controparti al potere Svezia, Finlandia ed Estonia, Magdalena Andersson, Sanna Marin e Kaja Kallas.
Ancora lontano da Mette Fredriksen, il socialdemocratico che ha governato la Danimarca. L’unica cosa che ha in comune con Kallas e Frederiksen è la loro età: tutti e tre sono nati nel 1977. A differenza di altri leader europei attuali, Meloni non viene da uno spettro centrista, ma dall’ultraconservatorismo. matrice fascista.
Il possibile futuro sovrano d’Italia iniziò la sua militanza all’età di 15 anni nel Fronte Giovanile, che era il ramo giovanile del Movimento Sociale Italiano (MSI), formato nel 1946 da seguaci Benito Mussolinifucilato un anno prima da un partigiano comunista dopo essere stato catturato nel nord Italia.
Meloni era entrato a far parte della coalizione berlusconiana “People of Freedom” ed era stato anche ministro nel governo di Silvio Berlusconi, ma nel 2014 ha lasciato la forza conservatrice per creare Fratello dall’Italia con altri esponenti del MSI: Ignacio La Russa, esponente del neofascismo lombardo che aveva lasciato il MSI per fondare nel 1995, insieme a Gianfranco Fini, Alleanza Nazionale.
Il fatto che il vostro partito sia un punto avanti rispetto ai Democratici di centrosinistra significa che l’Italia ha nostalgia del fascismo? Non. Cinque punti sotto il trenta per cento sono troppo pochi per pensarci. un movimento di massa come quello guidato da Mussolini. Inoltre, tra gli spazi di centrodestra e di estrema destra, e gli spazi di centro e di centrosinistra, la società è divisa in due parti quasi uguali.
Quello che piace al candidato è meschinità schietta e i desideri che dividono dirigenti di centrosinistra e centrosinistra, spazi che, se uniscono le posizioni anziché respingersi, aumenteranno la loro competitività. Certo, Giorgia Meloni ha portato il suo: straordinaria capacità di parola e un ragionamento efficace per dare un senso alla posizione ultraconservatrice.
Se le elezioni alla fine lo nominano primo ministro, l’Italia non tornerà all’autoritarismo e alla violenza politica che Mussolini ha imposto come struttura sociale e come modus operandi di potere. Né avrebbe fatto una guerra come quella in Abissinia, iniziata dal duce. Quello che Meloni proverà dal governo è piazzare torna sui temi socio-culturali molto importante, come l’accettazione diversità di genere e diritto delle donne all’autodeterminazione.
Si svilupperanno anche xenofobia e barriere all’immigrazione perché, in un eventuale governo, Matteo Salvini non avrebbe i limiti posti dalla precedente coalizione politica con Luigi Di Maio. L’intolleranza etnica, sessuale e culturale regnerà se i calcoli di Giorgia Meloni non falliscono ed entro fine mese è in grado di formare il primo governo monocolore dopo anni.
Diritti estremi di Fratello dall’Italiacondividere il potere con diritti durissimi di Matteo Salvini e diritti di centro liberal-conservatore Silvio Berlusconiriuscì a deviare da Roma a Mosca, perché tutti e tre ammiravano Putin e volevano stargli più vicino.
Giorgia Meloni è più esplicita nella sua adesione al modello ultranazionalista-conservatore di Viktor Orban, ma nessuno che ammira il leader ungherese può non ammirare il capo del Cremlino e suprematisti slavi che sono modelli antiliberali, ultranazionalisti e conservatori .
Un nuovo trio di destra che potrebbe vincere il governo italiano alle prossime elezioni, proprio come la Francia Marine LePenpotrebbe rivelarsi più “euroasiatico” che atlantico e, se l’esito della guerra in Ucraina fosse a suo favore, volgere a favore della sostituzione della NATO con “l’alleanza per la sicurezza che si estende da Lisbona a Vladivostok” descritta dall’ex primo ministro , ex presidente della Russia ed eterno alleato del presidente russo. , Dmitrij Medvedeve il Cremlino ha proposto da allora di alimentare riscaldatori e motori europei con il suo gas e petrolio.
Tali insidie meritano di essere fatte dal Partito Democratico, dal Movimento Cinque Stelle e dai partiti di centro Di Maio e Mateo Renzi fece ogni sforzo per creare un’alleanza centrale con la possibilità di impedire che l’intesa Meloni-Salvini-Berlusconi vincesse al voto del 25 settembre.
L’irresponsabile e il piccolo Giuseppe Conte vanificò l’effettivo governo guidato dal prestigioso Mario Draghi. I calcoli opportunistici del leader di estrema destra sfruttano le basse esitazioni di Salvini e Berlusconi, per dare un’ultima spinta al presidente del Consiglio. Ora hanno Palazzo del Quirinale alla portata della tua voce. E il fascismo del XXI secolo può arrivare a governi come quello marchigiano a Roma con cui Mussolini conquistò un potere centenaria.
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