Nelle storiche elezioni, le prime tenutesi nell’autunno italiano da oltre un secolo, il fianco destro ha ottenuto una clamorosa vittoria.
Anche se i risultati finali devono ancora arrivare, l’alleanza di destra, guidata dal partito Fratelli d’Italia, da Giorgia Melonisembra essere vincente, come prevedevano i sondaggi.
Secondo l’emittente di Stato RAI, l’alleanza di destra, che comprende anche la Liga di Matteo Salvini e Forza Italia di Silvio Berlusconi, ha conquistato tra il 41% e il 45% dei seggi, tanto da garantire il controllo di entrambi i rami del Parlamento.
L’Alleanza conquisterà tra 227 e 257 seggi su 400 alla Camera Bassa, e tra 111 e 131 seggi su 200 al Senato.
A tal proposito, il centro studi italiano CISE ha spiegato che secondo l’exit poll si tratta di un risultato storico. La coalizione di destra otterrà la più alta percentuale di voti mai registrata da un partito di destra nella storia dell’Europa occidentale dal 1945 ad oggi.
Quindi, se i risultati sono confermati, L’Italia avrà il governo di estrema destra dalla seconda guerra mondiale, mentre la Meloni diventerà la prima donna a diventare primo ministro nella storia del Paese.
Meloni ha un chiaro programma anti-sinistra che include la protezione dell’Italia dall’immigrazione e la rinegoziazione di vari accordi internazionali, anche se non cercherà una via d’uscita dall’Unione Europea. Inoltre, sono note anche la sua posizione anti-abortista e le aspre critiche alla comunità LGBT.
Nel caso del partito di Meloni, che nel 2018 ha ottenuto appena il 4% dei voti, sarebbe in testa alle elezioni con una percentuale compresa tra il 22% e il 26%. Inoltre, per i diritti, la Liga otterrà tra l’8,5% e il 12,5% e Fuerza Italia raggiungerà il 6-8%.
A sinistra, invece, il Pd di Enrico Letta si è dovuto accontentare di circa il 19%, al di sotto del 20% previsto, seguito dal Movimento 5 Stelle (13,5%-17,5%) e dal Terzo Polo (6,5%-8,5%). ). %).
Uno dei primi leader a congratularsi con Meloni è stato il premier ungherese Viktor Orbn, che ha visto come ha aggiunto nuovi alleati al Vecchio Continente: “In questi tempi difficili, abbiamo bisogno più che mai di amici che condividano la stessa visione e lo stesso approccio. Sfida europea”. .
D’altra parte, il disagio degli italiani con la politica non si riflette solo nella vittoria dell’estrema destra, perché, nonostante siano stati chiamati alle urne oltre 50 milioni di italiani, l’affluenza alle urne è stata solo del 63,79% contro il 73,19% quattro anni fa, raggiunse il livello più basso nella storia della democrazia in Italia.
Nonostante la vittoria dell’estrema destra, Meloni non entrerà in carica fino a dopo il 13 ottobre, quando il presidente Sergio Mattarella convocherà i leader del partito per formare un nuovo governo, che sarà il 70° in Italia dal 1946.
Il futuro di Draghi e Mattarella
Attuale Primo Ministro Mario Draghiche ha guidato il suo paese durante la pandemia di coronavirus, ha dovuto dimettersi quest’anno quando diversi partiti del suo governo di coalizione hanno ritirato il loro sostegno.
Gli analisti ritengono che starà lontano dalla politica italiana e molti non escludono una futura candidatura alle cariche di presidente della Commissione europea, del Consiglio europeo o del segretario generale della Nato, che dovrebbero rimanere vacanti nel biennio 2023-24.
Intanto il presidente Mattarella, rieletto a gennaio, potrebbe decidere di dimettersi.
Mattarella, 81 anni, aveva annunciato l’intenzione di ritirarsi lo scorso anno. Tuttavia, vista l’impossibilità delle parti di concordare un’alternativa, ha deciso di rimanere in carica.
Si ritiene pertanto che seguirà le orme del suo predecessore, Giorgio Napolitano, anch’egli insignito di un secondo mandato in analoghe circostanze e che ha rassegnato le proprie dimissioni irrevocabili per motivi di età un anno e mezzo dopo. In questo caso è possibile che lo stesso Draghi lo sostituisca.
- Il nuovo governo entrerà in carica dopo il 13 ottobre e sarà il numero 70 dal 1946.
- Giorgia Meloni sarà la prima donna a ricoprire la carica di Presidente del Consiglio nella storia del Paese.
- L’affluenza alle urne ha raggiunto il 63,79%, il dato più basso nella storia della democrazia italiana.
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Video Meloni al melone
Nelle ultime ore, un video surreale della Meloni che, per evitare espliciti proselitismo (a causa del divieto), si mostra con due meloni (sì, melonis in italiano). “25 settembre: ho detto tutto”, dice l’ormai vincitore.
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