Dopo la diffusione della notizia dell’inchiesta in Italia, per le tangenti di milionari di una società italiana a funzionari del governo Duque, che coinvolgeva Marta Lucía Ramírez, l’ex vicepresidente ha affermato che si trattava di una cortina fumogena dell’attuale governo.
“È inaccettabile che nel più grave scandalo politico in Colombia perché l’audio con confessioni gravi ha finanziato l’ultima campagna presidenziale, abbiano messo una cortina fumogena. Come vicepresidente e cancelliere della precedente amministrazione, NON sono responsabile dell’acquisto di attrezzature militari”, ha scritto su Twitter.
A questo il presidente Gustavo Petro ha risposto: “Cortine fumogene? Tangenti per 400.000 milioni di pesos nel passato alto governo? È peggio di Odebrecht”.
Cortina fumogena?
Tangenti per 400.000 milioni di pesos nel passato alto governo?
È peggio di Odebrecht.https://t.co/FQkiFwBjt7 https://t.co/pVTjE61KYj— Gustavo Petro (@petrogustavo) 6 giugno 2023
Ricordiamo che secondo la testata giornalistica Corriere della Sera di Roma, l’ex ministro italiano Massimo D’Alema e l’ex vicepresidente Marta Lucía Ramírez, fanno parte della lista delle persone indagate in Italia, che saranno coinvolte nella mediazione di tangenti a negoziare tra le società di quel paese e il governo Duque.
L’attività che intendono consolidare è la vendita di vari caccia M 346, corvette, sottomarini e attrezzature per la costruzione navale delle società italiane Leonardo e Fincantieri, che distribuiranno per 80 milioni di euro.
Altri coinvolti nell’indagine sono stati: Edgardo Fierro Flores, presidente del gruppo di lavoro sulle presentazioni di opportunità in Colombia; e Germán Monroy Ramírez e Francisco Joya Prieto, delegati della commissione al Senato colombiano.
A parlare della situazione è stato il presidente Gustavo Petro, che ha scritto su Twitter: “Sarà distribuita una tangente di 80 milioni di dollari per l’acquisto di attrezzature militari navali tra la compagnia italiana e alti funzionari del governo precedente. L’inchiesta italiana va avanti, ha chiesto alla Procura di avviarla in Colombia”.
La tangente da 80 milioni di dollari doveva essere condivisa per l’acquisto di attrezzature navali militari tra la compagnia italiana e gli alti funzionari del governo precedente.
L’inchiesta italiana va avanti, ho chiesto alla Procura di avviarla in Colombia.
https://t.co/FQkiFwBjt7— Gustavo Petro (@petrogustavo) 6 giugno 2023
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