Meloni infrange le promesse politiche pre-elettorali | DW

Il governo georgiano di Meloni si è trovato di fronte a una difficile prima scelta imposta dal governo del Paese. Anche se aveva promesso, nel suo programma elettorale, il presidente del Consiglio italiano ha deciso che non avrebbe prorogato la riduzione della tassa sui carburanti. I relativi atti sono stati approvati dall’amministrazione di Mario Draghi e scadono il 31 dicembre. Dal primo giorno del nuovo anno i prezzi dei carburanti hanno iniziato a salire e in alcuni casi la benzina – e soprattutto il gasolio – ha superato i 2 euro al litro.

Questo aumento può anche essere dovuto all’effetto sciacallaggio. La Meloni cerca di affrontare la situazione in ogni modo possibile. I proprietari delle stazioni di servizio saranno tenuti a pubblicare, quotidianamente, il prezzo medio del carburante insieme al loro prezzo. Allo stesso tempo, le vendite di gasolio e benzina saranno soggette a un “tetto”, ma solo sulle strade.

“Non abbiamo fondi…”

Tappo serbatoio per l’autostrada?

La principale questione politica, ovviamente, è la violazione delle promesse pre-elettorali di estendere gli “sconti” fiscali statali. “Tutta la situazione è cambiata, se abbiamo a disposizione nuovi fondi per questo scopo non si possono attuare altre misure di politica sociale”, ha sottolineato il presidente del Consiglio italiano.

I partner di governo Lega e Forza Italia, invece, stanno spingendo avanti, con l’obiettivo di ridurre le tasse sui carburanti. I commentatori hanno sottolineato che questo problema potrebbe avere una serie di conseguenze negative per il governo. Perché in Italia la maggior parte delle merci viene trasportata su strada, non su rotaia. Se i prezzi della benzina rimangono alti, presto potrebbe esserci un’ondata generale di aumenti dei prezzi.

Nel frattempo, le stazioni di servizio hanno annunciato che sciopereranno il 25 e il 26 di ogni mese. Hanno affermato di non essere responsabili dell’aumento degli ultimi giorni. Resta da vedere se Georgia Meloni manterrà la sua decisione, che definisce “politica e strategica”.

Theodoros Andreadis Syngellakis, Roma.

Alberta Trevisan

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