mobilitazione prevista per questo fine settimana a Deux-Sèvres, intelligence in attesa

L’intelligence territoriale prevede nuove mobilitazioni “ad alto rischio” contro i siti di approvvigionamento idrico agricolo. Almeno 5.000 persone hanno potuto radunarsi, compresi gli attivisti “più radicali”.

Migliaia i partecipanti, gli attivisti “più radicali” della regione e il rischio violenza. L’intelligence territoriale si prepara a una nuova mobilitazione su larga scala questo fine settimana contro il cantiere del mega-bacino di Sainte-Soline (Deux-Sèvres), secondo una nota dell’intelligence territoriale che BFMTV ha potuto consultare, confermando parzialmente le informazioni di RTL.

L’intelligence interna ha programmato una mobilitazione di tre giorni del movimento “Non più un bacino”, da venerdì a domenica, scandita da due manifestazioni sabato a Sainte-Soline e Mauzé-sur-le-Mignon.

Scambi temporali, azioni militanti e momenti celebrativi si svolgeranno anche a Melle, dove è stata resa una dichiarazione in municipio dal sindacato SUD Solidaires.

Almeno 5000 persone

Il servizio statale si aspettava una mobilitazione “ad alto rischio”, con “un’azione dimostrativa ad alta intensità”. Si basano su una “soglia bassa di 5.000 persone, che verrà aggiornata nel tempo”.

Quanto al pubblico atteso, esso è composto “tra gli attivisti più radicali sul fronte nazionale”, affermando “un aumentato rischio di violenza e degrado”. Secondo le nostre informazioni, alcuni dei manifestanti violenti potrebbero provenire dalla Germania e dall’Italia.

Attesi anche famiglie, politici, sindacati e attivisti ambientali.

Più di 60 sono rimasti feriti a ottobre

Questa mobilitazione è stata sempre più temuta dalla polizia perché si è svolta in un contesto sociale instabile, con manifestazioni spontanee ogni giorno in territorio francese da quando il governo ha utilizzato il 49,3 per adottare le sue riforme pensionistiche.

Lo scorso ottobre, una manifestazione contro un sito agricolo di raccolta dell’acqua ha riunito almeno 5.000 persone e dispiegato più di 1.700 poliziotti. 61 membri delle forze di sicurezza sono rimasti feriti, oltre a due manifestanti. Sei persone sono state arrestate.

Philippe Boillot, Cécile Ollivier, Mélanie Vecchio, con Emilie Roussey

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