L’apertura del Corridoio Mediterraneo è una soluzione di grande valore strategico e geopolitico, in un contesto in cui EastMed può emergere come importante strumento di cooperazione tra i Paesi della regione e per questo dovrebbe ricevere il sostegno politico dell’Italia. .
Lo ha dichiarato Nicola Monti, amministratore delegato di Edison, nel corso di un’audizione tenutasi presso la Commissione Affari Esteri del Parlamento italiano, nell’ambito della discussione della bozza di Risoluzione sulle possibili iniziative del Governo italiano con i Paesi sostenitori del progetto del gasdotto EastMed, che collegherà i giacimenti di gas del Mediterraneo orientale con l’Europa.
Alla luce di quanto accaduto nell’ultimo anno, della necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento europee e del nuovo percorso politico dell’Italia, l’on. Sottolineando Monti, chiediamo che venga riconsiderata l’adesione dell’Italia al progetto e che sia consentito a soggetti privati, ad eccezione di Edison e DEPA, interessati ad acquistare gas naturale in grandi quantità, a investitori e produttori della regione come Chevron, di partecipare dentro.
L’adesione dell’Italia all’Accordo intergovernativo firmato nel 2020 creerà le condizioni per accelerare l’implementazione del progetto nei prossimi 3-4 anni, ha sottolineato l’amministratore delegato Edison, a dimostrazione che EastMed ha bisogno di un ombrello di sostegno politico e noi lo siamo. chiesto oggi nel modo più ufficiale qui nella sede del Parlamento italiano.
L’ombrello politico, ha aggiunto, è così ampio da consentire a questo importante progetto inserito nella lista dei progetti PCI di essere utilizzato nell’ambito del nuovo capitolo RepowerEU e di accedere alle risorse del Recovery and Resilience Fund.
Come ha ricordato l’amministratore delegato, i protagonisti dell’accordo del 2020 furono Israele, Grecia e Cipro, tuttavia, nonostante nel testo ci fosse “spazio anche per le firme italiane”, il Governo di allora, criticato dall’on. Monti, “non ha mostrato alcuna voglia di aderire”.
Alla luce della crisi russo-ucraina, il nostro progetto è ancora una volta di grande importanza geopolitica, a partire da una dimensione di 10 miliardi di metri quadrati. e può essere raddoppiato a 20 miliardi di mq. gas naturale all’anno in base al fabbisogno europeo, ha sottolineato Modi, aggiungendo che in futuro consentirebbe anche il trasferimento di risorse aggiuntive, come l’idrogeno.
Negli ultimi anni, ha detto Monti, l’offerta della Russia all’Europa ha raggiunto il 40 per cento a scapito dei livelli di offerta del Nord Africa. Dal 2010 al 2020 sono aumentate dal 20% al 40% grazie a maggiori investimenti come Nord Stream 1 e 2 e TurkStream che hanno ridotto la differenziazione verso il Mediterraneo. Il progetto del gasdotto EastMed che abbiamo sviluppato insieme a DEPA è tornato alla ribalta delle notizie.
Il progetto, sig. Modi ha spiegato che in un’altra parte del suo intervento si basa su giacimenti parzialmente confermati e sviluppati nel Bacino Levantino e nelle aree al largo della costa di Israele e non passa attraverso altri paesi perché è un’interconnessione diretta con tali paesi amici. come Israele, e la quantità di stoccaggio esportabile ammonta a circa 30 miliardi di metri cubi. ogni anno.
È vero, continua Nicola Monti, che siamo in fase di decarbonizzazione, ma è anche vero che negli ultimi 10 anni il consumo di gas naturale in Europa è stato pressoché costante. Abbiamo un orizzonte di 30 anni in cui l’Europa continuerà a consumare gas naturale, quindi abbiamo davanti a noi almeno un ciclo di investimenti e non si può parlare di non utilizzare le infrastrutture.
Rispondendo alle domande dei legislatori sul ruolo della Turchia a livello geopolitico, il Chief Edison ha ricordato che nel 2007 Edison aveva contribuito alla conclusione dell’Accordo intergovernativo tripartito tra Italia, Grecia e Turchia per la creazione di un Corridoio naturale di trasporto. gas dall’Azerbaigian e dall’Iran.
Turchia, Sig. Monti, è chiaro che vuole giocare un ruolo politico nella regione e il fatto che EastMed non tocchi il suo territorio fa aumentare le tensioni, ma crediamo che siccome le riserve di gas naturale superano di gran lunga i consumi italiani o europei, sia possibile. sedersi al tavolo e trovare il modo di coinvolgere anche la Turchia, non come Paese di transito di gasdotti ovviamente, perché in tal caso perderebbe di valore, ma con la possibilità di ramificarsi o coinvolgersi in qualche attività aggiuntiva. Non abbiamo ancora avuto l’opportunità di aprire un dibattito del genere, ma questo ha bisogno anche del sostegno politico, ha detto Monti.
Per la fattibilità tecnica del progetto, il sig. Monti ha detto che abbiamo svolto lo studio e ricevuto la certificazione da un ente indipendente, chiarendo che è stato proprio il finanziamento europeo di 35 milioni di euro a rendere possibile il completamento dello studio tecnico.
Rispondendo alle domande dei parlamentari sulla durata dei lavori di realizzazione del gasdotto e sul suo impatto occupazionale, Monti ha detto che ci vorranno 3-4 anni, sottolineando che il vantaggio di questo progetto è che parte del giacimento è operativo e la posa del gasdotto in mare avviene in tempi inferiori a quelli richiesti a terra ed evidenzia il contributo che aziende leader italiane come Saipem possono offrire nella fase di costruzione e Snam nella fase di esercizio del gasdotto.
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