La 44a edizione del Festival Internazionale del Film Mediterraneo, che si tiene a Montpellier dal 21 al 29 ottobre, si preannuncia un evento piuttosto straordinario con grandi registi invitati o riconosciuti, anteprime prestigiose, serie televisive, dignitari selezionati e ospiti illustri.
Chi dice che non ci sono onde nel Mediterraneo? Non parliamo di coloro che, in mare, sono ciechi, si spingono per portare e inghiottono la speranza, ma di coloro che svettano, modellano e bagnano le rive e le donne e gli uomini che le abitano.
Fin dalla sua nascita, il Festival Internazionale del Cinema Mediterraneo (Cinemed) non ha mai smesso di raccontare questa ondata che a volte si dice nuova e che speriamo soprattutto la mantenga aggiornata. Commentarli ma anche individuarli, e talvolta esplorarli, se possibile nel modo più bello: eretti, ancorati, consapevoli della direzione della corrente e della sua origine, ma attenti agli altri, ma mirando oltre il ‘schiuma.
Da questo punto di vista, la 44a edizione del programma in programma dal 21 al 29 ottobre, mostra chiaramente che Cinemed non ha perso la sua finezza nel leggere le onde, si sa, le onde particolari che hanno creato queste onde (lasciamo a voi trovare il equivalente cinematografico) e come risultato schizzeremo!
In quanto tale, il festival rende uguale omaggio a due donne e due uomini, incrociando attualità ed eternità, impegno e guardando indietro. Per la prima: Icíar Bollaín, il formidabile – e raro – regista spagnolo la cui intera opera sarà vista fino all’inedito Colui che si pente, e Simone Bitton, apprezzato documentarista magrebino e mediorientale. Per quest’ultimo: Abdellatif Kechiche, senza dubbio uno dei più grandi e saggi registi francesi perché il suo lavoro puzza, a torto oa ragione, di zolfo e Francesco Rosi, grande scrittore napoletano che quest’anno compirà 100 anni e che ha visto quindici film (di cui nove nel copia recuperata).
Uno spaccato delle produzioni audiovisive italiane da ieri a oggi
Un monumento che non mette in ombra il cinema italiano, in particolare si evidenzia in questa 44a edizione. Rotoli spettacolari fin dall’inizio con L’immensitàdi Emanuele Crialese (con Penélope Cruz), a seguire la proiezione del film fantasticamente restaurato (Quattro mosche di velluto grigio, Demone 1 e 2, Dellamorte Dellamore), anteprima di Occhiali da sole di Dario Argento (con la figlia Asia, presentata lo scorso anno su Cinemed) ma anche con due grandi serie televisive.
Uno è dedicato a Letizia Battaglia, celebre fotografa di Cosa Nostra nei suoi anni in carica, l’altro al rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse. quest’ultimo, appunti di esterno, a firma di Marco Bellocchio, a giudizio del direttore del festival Christophe Leparc che ha convenuto che probabilmente non avrebbe dovuto dirlo, “il miglior film dell’edizione”. Un film sei volte all’ora da vedere nelle sale prima di andare in onda sul canale arte.
Oltre venti anteprime con tanti ospiti prestigiosi
Al cinema non manca la piattaforma wave, nient’altro che la televisione, succederà anche questo Palla persa 2 : La serie B d’azione di Guillaume Pierret, girata in Occitania, merita una grande proiezione teatrale prima di essere pubblicata online su Netflix. Inoltre, in termini di anteprime, questo festival è, a nostro avviso, un record in termini di volume e dimensioni. Citiamo Tirailleurs di Mathieu Vadepied (con Omar Sy… che non sarà presente), In pieno fuoco di Quentin Reynaud (con Alex Lutz, presente per lui), colore del fuococontinuazione di Goodbye lì di e con Clovis Cornillac (ora), nostro fratello Rachid Bouchareb (ora) sul caso Malik Oussekine, Petauchnok di Edouard Deluc (con Philippe Rebot, Pio Marmaï e Le Comte de Bouderbala, ora), Insegnante di Bruno Chiche (con Pierre Arditi e Pascale Arbillot, ora), Il mio di Roschdy Zem (ora), principale di Chad Chenouga (con certo Roschy Zem) o, in chiusura, Le Cicladiuna commedia di Marc Fitoussi (con Laure Calamy, Olivia Cte e Kristin Scott Thomas che sarebbe interessante vedere sul palcoscenico dell’opera di Berlioz).
Insomma, se dobbiamo girare metafore, livelli a rulli, siamo nella categoria “Nazaré”. Lo sappiamo, è nell’Atlantico ma ti dice risultati nel Mediterraneo!
Nove film in corsa per l’Antigone d’Oro!
Per Antigone d’or, una giuria presieduta da Rachida Brakni ed Eric Cantona ha dovuto decidere tra nove lungometraggi molto, molto diversi tra loro: Sporco, difficile, pericoloso di Wissam Charaf (una storia d’amore impossibile tra un rifugiato siriano e una domestica etiope a Beirut), Per la Francia di Rachid Hami (un dramma sui rituali di integrazione nelle scuole militari – con Shaïn Boumedine e Karim Leklou!), Ashkal di Youssef Chebbi (un film noir tunisino quasi fantastico), Stranezza di Roberto Ando (un revival di Luigi Pirandello – con Toni Servillo!), L’ultima regina di Adila Bendimerad e Damien Ounouri (film epico ambientato in Algeria nel 1516), ninna nanna da Alauda Ruiz de Azúa (inizio viaggio di una giovanissima madre nei Paesi Baschi), Abdelinho di Hicham Ayouch (ritratto di un marocchino ossessionato dal Brasile e dalla sua cultura), Finché splende il sole di Philippe Petit (lotta per il verde a Marsiglia – con Swann Arlaud!) e infine febbre mediterranea Maha Haji (commedia palestinese sulla depressione). Credimi, sceglierlo non sarà facile!
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