Ripercorriamo la storia dell’isola galleggiante che si trova di fronte alla Repubblica Popolare Cinese e che è riconosciuta ufficialmente solo dai dodici Paesi e dalla Santa Sede.
Agli occhi dell’Unione Europea, Taiwan è una democrazia prospera, un partner che la pensa allo stesso modo, un’economia aperta, una destinazione attraente per gli investimenti e un produttore imbattibile di tecnologia all’avanguardia.
Ma non un paese.
Nonostante gli stretti legami e i valori condivisi, l’UE non considera Taiwan una nazione sovrana e indipendente.
Cosa serve?
Sulla base del diritto internazionale consuetudinario, un paese deve rispettarlo quattro criteri importanti per ottenere lo status di Stato: territorio definito, popolazione permanente, governo attivo e capacità di stabilire relazioni diplomatiche, che portino al riconoscimento internazionale.
In pratica Taiwan soddisfatto i primi trema fallì nella fase quattro: l’isola di quasi ventiquattro milioni di abitanti intrattiene solo rapporti diplomatici formali con dodici Paesi, tutti minori, e la Santa Sede.
Questa mancanza di supporto è causata da una politica cinese, un principio che riconosce la Repubblica popolare cinese, governata dal Partito comunista cinese, come unico governo legittimo per conto della Cina.
origini storiche
Tutto ebbe inizio alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando la Repubblica Cinese controllava Taiwan, un’isola situata a 130 km dalla terraferma. Ma la Repubblica Cinese, governata dal partito Kuomintang, è stata colpita da una lotta per il potere.
Tutto cambiò completamente alla fine del 1949, quando il Partito Comunista, guidato da Mao Zedong, vinse la decennale guerra civile e proclamò la formazione del Partito Comunista. Repubblica Popolare Cinese.
Sconfitto, il governo della Repubblica Cinese si ritirò a Taiwan, insieme a milioni di soldati e civili.
Questa situazione ha creato essenzialmente due entità separate su entrambi i lati dello Stretto di Taiwan: Repubblica Popolare Cinesebasato sulla terra e sostenuto dall’Unione Sovietica, e Repubblica della Cinacon sede a Taiwan e sostenuto dagli Stati Uniti.
Prima era sì, ma ora non lo è più
Primo, L’Occidente considera la Repubblica Cinese in esilio il legittimo rappresentante del popolo cinese. Ma negli anni ’70, la diplomazia subì un cambiamento e la Repubblica popolare cinese fu riconosciuta come l’unico governo legittimo della Cina.
Ciò ha dato origine alla politica della Cina unica, attualmente seguita dalla maggior parte della comunità internazionale, comprese le istituzioni dell’Unione Europea e dei suoi 27 Stati membri.
Ma UE mantiene relazioni informali con Taiwan e collabora su questioni quali i diritti umani, il commercio, il cambiamento climatico e la sicurezza. Ha perfino un “ufficio economico e commerciale” a Taipei, una sorta di ambasciata di basso livello.
Intervistato da Euronews, un portavoce della Commissione europea ha commentato: “In linea con la politica dell’UE per la Cina unica e la strategia indo-pacifica, L’UE continuerà a impegnarsi con Taiwan in settori di interesse comune o globale, senza alcun riconoscimento statualità”.
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