Qatar Gate – Eva Kaili: “Forte” nelle indagini su Athena e Cotsolinos “erede” di Pantseri

La pista del denaro conduce da Atene a Panama si concentra sul movimento del conto del suo ex vicepresidente Parlamento europeo, Eva Kailiche sarebbero coinvolti nello scandalo Porta del Qatar e oggi è in carcere, secondo la sua nuova pubblicazione Repubblica.

Secondo quanto riportato dai giornali italiani, il “gioco” investigativo è stato definitivamente spostato anche sulla Grecia, che sta compiendo un passo importante nella cooperazione “triangolare” con inchieste parallele in Belgio e in Italia.

Fatta eccezione per gli investigatori belgi Michele Clezfacendo ricerche su Bruxellesgli agenti della “Guardia di Finanza” sotto il coordinamento del sostituto procuratore milanese Fabio De Pascale hanno creato ali e ali conti Francesco Giorgio e e Antonio Pansieri.

Ora, le autorità greche attraverso l’Antiriciclaggio hanno messo al “microscopio” tutti i trasferimenti di denaro dal Qatar a conti appartenenti all’eurodeputato del PASOK e alla moglie Francesco Giorgi.

Come affermato da Repubblicail sostituto procuratore della Corte suprema e presidente dell’Autorità antiriciclaggio, Charalambos Vourliotis, ha chiesto assistenza immediata alle autorità panamensi per bonifici che possono superare i 20 milioni di euro dal Qatar sui conti di Eva Kaili o di altri membri. famiglia.

QUELLO La Repubblica ha fatto notare che l’esistenza della somma e del conto è stata smentita dall’avvocato Eva Kaili, presentando documenti della banca panamense “Bladex Bank”. Tuttavia, come sottolinea il rapporto, questa non è la prima volta che gli scandali finanziari si sono fatti strada nei “paradisi fiscali” di Panama.

Altrove, il Belgio ha ordinato alla Procura di Milano di indagare su sette conti di Giorgi, Panzeri e Luca Visentini, con le prime prove che indicano altri conti anche in America Latina, in particolare l’istituto di credito brasiliano “Lift Bank”.

“Abbiamo informazioni che ci portano a ritenere che Panzeri e sua moglie Colleoni abbiano dei conti presso la banca in questione”, hanno scritto i magistrati belgi nei documenti inviati al loro omologo milanese.

Coccolino: “Erede dei Panzeri con un ruolo da protagonista”

Intanto, in un’altra testata, lo stesso quotidiano italiano “La Repubblica” ha definito oggi Coccolino “l’erede dei Panzeri”, specificatamente affermando che sembra avere “un ruolo stabile nell’organizzazione, di cui è uno dei pilastri insieme a i Panzeri.” e Georgie.”

Giorgi avrebbe lavorato prima per Panzeri e poi per Coccolino come assistente, che è un elemento importante in questo triangolo.

Citando l’intelligence belga, il quotidiano italiano ha parlato di una “squadra di interferenza” sulle buste paga marocchine, in quanto Coccolino sembra aver incontrato almeno una volta il capo dei servizi segreti marocchini (Dged) nel 2019, quando “il passaggio di consegne sarà il testimone tra il Pancheri, che viene dall’Europarlamento, e Coccolino”.

Cotsolino e Pantseri fanno causa per centinaia di migliaia di euro l’anno

Nell’ambito dell’inchiesta, Pancheri sembra aver affermato che “l’attuale presidente della delegazione del Maghreb (ovvero Coccolino) ha anche la facoltà di convocare delibere straordinarie”, il che rivela i due ruoli chiave dell’eurodeputato: presidenza della delegazione per i rapporti con i Paesi del Maghreb e copresidente della commissione parlamento paritetico marocchino-Ue.

Secondo i dati investigativi belgi riportati dai quotidiani italiani, Panzeri e Coccolino nel 2019 entrambi “avevano raggiunto un accordo con i servizi segreti marocchini, tramite l’ambasciatore marocchino a Varsavia, per intervenire a sostegno del Marocco al Parlamento europeo in cambio del pagamento di diverse centinaia migliaia di euro all’anno”.

Coccolino partecipa a una commissione parlamentare speciale su Pegasus

In particolare, il giornale, sempre citando informazioni di ricercatori belgi, fa riferimento anche alla “partecipazione di Coccolino alla commissione parlamentare speciale per il software Pegasus” nel gennaio 2022, che è “prevista, vista la partecipazione del pubblico marocchino al fascicolo in questione”0 .

Come ha sottolineato il quotidiano italiano, “il software potrebbe essere utilizzato dal Marocco per controllare i suoi concorrenti”.

Alberta Trevisan

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