Di Dimitris Katsaganis
L’obiettivo di eliminare le domande tardive per le maggiori pensioni statali è stato spostato a fine ottobre, secondo le informazioni di Capital.gr. Ciò significa che riceverà una proroga di due mesi, perché tecnicamente non può essere soddisfatta fino alla fine di questo mese. Il motivo sono circa 15.000 domande.
Per sbloccare i processi rilevanti, in collaborazione con la Segreteria Generale dei Sistemi Informativi della Pubblica Amministrazione del Ministero della Governance Digitale, sono in corso di attuazione piani di riduzione delle questioni in sospeso, con l’obiettivo di creare un processo editoriale completamente automatizzato.
Infine, sulla base dei dati di luglio, la pensione primaria maturata è limitata a 56.000. Tuttavia, come già annunciato, il numero di pensioni pendenti erogabili è molto più basso e si stima in 36.000, la maggior parte delle quali emesse ad agosto.
Secondo il chiarimento di e-EFKA, ci sono circa 20.000 casi pensionistici giudicati potenzialmente inflessibili o che dovrebbero essere respinti. Questi casi riguardano circa 11.000 domande, per le quali nessun diritto alla pensione è stabilito per legge, 2.000 domande con debiti in sospeso, che non sono stati saldati, 1.000 casi con cause pendenti aperte con EFKA e 6.000 domande senza parere medico.
Secondo gli ultimi dati disponibili dell’Agenzia elettronica nazionale di sicurezza sociale (e-EFKA), pubblicati, il 95% delle pensioni primarie, le cui domande sono state presentate dal 2016 al 31 luglio 2022, sono state emesse.
Secondo l’agenzia, questa percentuale dovrebbe aumentare ulteriormente con l’integrazione dei dati di agosto e la liquidazione delle domande di pensione potenzialmente anelastiche o respinte.
E-EFKA ha infatti riferito che a luglio è stato stabilito un nuovo record nell’emissione di pensioni con 30.200 premi e ha sottolineato che il programma di emissione delle pensioni in ritardo, residue, sta procedendo senza indugio, con un orizzonte di attuazione di fine estate.
Si ricorda che è stata azzerata la pensione residua per il 2016-2018, così come la pensione principale in essere proposta nel 2019. Contestualmente è stata azzerata anche la pensione residua per il 2020, considerando che a fine luglio erano state depositato lo 0,6% delle domande presentate, mentre, per il 2021, la percentuale corrispondente si attesta all’85,2%. Infine, per il 2022, l’82% delle domande presentate, nel corso dei primi cinque mesi dell’anno, è stato pubblicato, elemento che, come sottolinea l’agenzia, dimostra una significativa accelerazione nel trattamento delle nuove domande, un’accelerazione che nella maggior parte dei casi consente pensionamento. che sarà rilasciato anche entro 60 giorni.
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