Si ripetono arrivi e soccorsi di migranti in Italia. Quarantotto uomini, donne e bambini sono stati soccorsi da un motoscafo della Guardia di finanza italiana e trasportati sabato sera sull’isola di Lampedusa. Nel frattempo, la nave Sea Eye 4, un’organizzazione non governativa tedesca, dovrebbe arrivare oggi a Trapani, in Sicilia. Ha portato più di ottocento persone che erano state salvate dalla Libia. Hanno iniziato il loro viaggio su un gommone. Se Sea Eye 4 non viene mobilitato immediatamente, non avranno successo. Allo stesso tempo, la nave Ocean Viking, dell’ONG SOS Mèditerranèe, è in attesa del permesso delle autorità italiane, per poter entrare nella piccola isola di Lampedusa.
“Fortunatamente, sei persone sono sbarcate con procedure urgenti. Tra loro c’era una donna con gravi ustioni e un bambino con un attacco epilettico. “Il tempo sta peggiorando, non possiamo perdere altro tempo”, hanno detto i volontari a bordo in un comunicato. Salvati sono stati tre neonati. Intanto, secondo la televisione pubblica italiana RAI, nel Mediterraneo centrale a quest’ora ci sono altre navi che salpano verso le coste dell’Europa. Oltre alla Sicilia, la disperazione del mare ha raggiunto anche la Calabria. Cento quattro venti sono migranti nelle ultime 24 ore. I paesi di origine dei migranti sono Pakistan, Bangladesh e Afghanistan.
Presto a Lesbo Papa Francesco
Immigrazione e rifugiati saranno anche al centro della visita di Papa Francesco in Grecia, dal 4 al 6 dicembre. Il 5 del mese il Papa visiterà, a sua discrezione, il campo profughi di Lesbo. “Chiediamo all’Europa di affrontare più efficacemente il fenomeno dei rifugiati e dei migranti. Non è solo una questione di accoglienza”, ha affermato per l’ennesima volta il sindaco di Lampedusa, Toto Martello.
Il Viminale italiano ha annunciato che, attraverso il corridoio umanitario, sarebbero giunti nel Paese altri milleduecento profughi afgani. In estate ne sono stati trasportati in totale cinquemila. “Ma c’è bisogno di un maggiore coinvolgimento dei Paesi dell’Unione, per un’equa redistribuzione di rifugiati e migranti basata sempre sul principio della solidarietà”, ha affermato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgeze.
Theodoros Andreadis Siggelakis, Roma
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