Rivivi i momenti salienti della giornata di mobilitazione contro la riforma delle pensioni

Con 22.000 partecipanti identificati dalla polizia – e 30.000 dai sindacati – Brest ha superato il punteggio stabilito nel secondo giorno di mobilitazione di fine gennaio, che è diventato la misura standard dei movimenti sociali. Il metro è stato superato anche a Pau, dove la prefettura contava 15.500 manifestanti e gli organizzatori 22.000, ed è stato addirittura schiacciato a Rodez da 14.500 a 25.000 persone sotto la pioggia battente. “Quando guardi il tempo, è incredibile”ha riconosciuto David Gistau, leader della CGT all’Aveyron.

Meno spettacolari ma ugualmente senza precedenti, i dati delle autorità di Bastia (2.000) Belfort (4.500) o Guéret (6.500) confermano le nuove mobilitazioni osservate in alcune città di medie dimensioni, così come in città più grandi come Nantes (30.000). Altrove, il conteggio ufficiale è identico o molto simile alle prestazioni registrate all’inizio dell’anno, in particolare a Lione (25.000), Montpellier (25.000), Grenoble (20.500) e Rouen (13.500).

Altrove, il rimbalzo non ha raggiunto così alti, in particolare a Rennes (19.000), Lille (11.500), Tours (11.500) e Strasburgo (9.500). Come sempre, le stime di polizia e sindacati a volte fanno una grande differenza, con rapporti di uno a quattro a Nizza (7.000 e 30.000) e Le Havre (10.700 e 45.000), addirittura di uno a sei a Saint-Etienne (da 8.800 a 50.000), palme va ancora al Marsiglia in un rapporto di uno a otto, tra 30.000 e 245.000.

Riccarda Fallaci

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