Allo sciopero generale, terminato a mezzanotte, ha partecipato l’80% dei lavoratori italiani. Questa è la prima sfida del governo Draghi fino ad oggi.
Sebbene gli scioperi siano stati effettuati solo da due dei tre più grandi sindacati del paese in aree chiave, come le ferrovie, l’affluenza è stata impressionante.
Mentre gli economisti britannici lodavano Draghi e indicavano l’Italia come “Paese dell’anno”, con criteri chiave di crescita e governance stabile, i sindacati lanciavano un messaggio molto diverso: “Il governo continua a cercare compromessi al suo interno con i partiti: “Ma non si cerca il dialogo necessario con i sindacati, né per grandi riforme fiscali”, ha detto il segretario sindacale Cgil Maurizio Lantini.
Come scrivono oggi molti analisti, questo nuovo fronte potrebbe creare seri problemi al premier tecnocratico italiano. In un momento in cui l’incidenza del coronavirus continua ad aumentare, avendo superato i 25.000 al giorno, nuove restrizioni, con test obbligatori e quarantena per i non vaccinati, potrebbero scoraggiare i turisti dal venire in Italia.
Tensione e conflitto sotterranei
Il presidente del Consiglio italiano è stato criticato dai sindacati, ma anche dalla maggioranza dello stesso governo. I sei maggiori partiti che lo compongono hanno ritardato drammaticamente l’approvazione del bilancio dello Stato. Nonostante il sostegno delle famiglie più povere, con quasi 4 miliardi di euro, le forze politiche litigano costantemente su chi riuscirà a “passare” più azioni. La Lega si scontra con il centrosinistra, i Cinque Stelle sembrano una nave indisciplinata, e Forza Italia di Berlusconi spera di fare da “ago della bilancia”.
In conclusione, tensioni e conflitti sotterranei rischiano sempre di più di portare Mario Draghi a una decisione fatidica: lasciare il presidente del Consiglio Palazzo Kizzi ed essere eletto, entro due mesi, nuovo presidente della repubblica.
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