I tifosi tedeschi si sono scontrati con la polizia municipale italiana in occasione della gara di ritorno degli ottavi di finale di questa competizione, dando vita a una polemica nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Il Napoli ha assistito a scene di violenza e disordini nel pomeriggio del 15 marzo, con centinaia di tifosi tedeschi dell’Eintracht Francoforte che si sono scontrati con la polizia antisommossa poche ore prima del ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il club cittadino.
Secondo Mondo, solo dopo “due ore caotiche” la polizia ha ripreso il controllo della situazione, dopo che gli “ultras” tedeschi hanno attaccato autobus, incendiato anche auto della polizia, lanciato fumogeni, sgabelli da bar o bidoni della spazzatura dall’altra parte della strada. C’è stata anche tensione post partita, riporta il quotidiano, con gli ultras napoletani che hanno cercato di raggiungere l’albergo dei tifosi del Francoforte prima di essere cacciati via a colpi di lacrimogeni dalla polizia.
Come ricordato Mondo, una pesante responsabilità separa i due club, che da diversi anni riversano un odio ardente l’uno per l’altro attraverso il gruppo più coriaceo dei loro ultrasostenitori. Tra i motivi dell’animosità, il fatto che il club di Francoforte abbia corteggiato l’Atalanta Bergamo, una delle rivali storiche del club partenopeo. Quest’ultimo, nel frattempo, fa amicizia con un tifoso del Borussia Dortmund, i rivali storici del Francoforte nel campionato tedesco.
Il ministro dell’Interno italiano ha sbagliato
Il 21 febbraio, durante la gara di andata in Germania, gli ultras dell’Eintracht Francoforte hanno ricoperto la città di adesivi che insultavano i napoletani, mentre un minibus dall’Italia veniva vandalizzato, portando all’arresto di 36 persone.
Desiderose di rischiare il confronto, le autorità italiane però non brillarono per i loro metodi di prendere ordini e contrordini. In previsione di un incontro ritenuto “ad alto rischio”, il ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi – anch’egli originario di Napoli – ha dapprima emesso un’ordinanza che ordina la chiusura ai visitatori dello stadio Diego-Armando-Maradona e il divieto di vendita dei biglietti per il Francoforte fan. , che ha suscitato indignazione in Germania, ben oltre i suoi sostenitori. Uno striscione che insulta il ministro italiano è stato esposto all’Allianz-Arena di Monaco durante una partita contro il Paris Saint-Germain.
L’Eintracht Francoforte ha successivamente denunciato “gravi e inaccettabili ingerenze delle autorità italiane” e ha presentato ricorso al tribunale amministrativo di Napoli, che gli ha dato ragione, consentendo ai tifosi tedeschi di acquistare i biglietti. Tuttavia, il prefetto del Napoli ha successivamente emanato un nuovo decreto che consente l’arrivo dei tifosi dell’Eintracht, “tranne quelli che vivono nella città di Francoforte”.. “Strana decisione”, secondo piede, che questa volta ha portato a una reazione verde della UEFA, che ha denunciato la “situazione intollerabile e la decisione sbagliata”autorità italiane.
La violenza degli scontri ha seminato paura in Italia e la vicenda ha assunto una dimensione politica. Un consigliere regionale per l’ambiente, Franco Borrelli, ha così sottolineato che il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che è vicino a Matteo Salvini (leghista) «deve spiegarsi in Parlamento». “La violenza offende non solo la città, ma i valori del calcio, dello sport e di tutti i tifosi. Come sono arrivati i tifosi dell’Eintracht nelle strade della città? Si spieghi il ministro”, ha protestato la senatrice napoletana del Pd (centrosinistra), Valeria Valente.
“Imprenditore. Comunicatore pluripremiato. Scrittore. Specialista di social media. Appassionato praticante di zombie.”