Un rapporto statistico dell’UE recentemente pubblicato mostra che i cechi hanno il divario di reddito più piccolo. Tra gli europei, inoltre, paghiamo meno per la nostra salute.
Oggi Eurostat ha pubblicato il suo primo rapporto statistico sulle condizioni di vita nei paesi dell’Unione Europea e in molti altri paesi europei. Il rapporto si concentra su tre aree: distribuzione del reddito e disuguaglianza, situazione familiare e occupazionale e aspetti dell’assistenza sanitaria da una prospettiva socioeconomica.
Servito statistiche (principalmente dal 2022) riflette parte degli obiettivi del “Pilastro europeo dei diritti sociali”. Sul sito web della Commissione europea, il sottotitolo dell’iniziativa è caratterizzato come “costruire un’UE più giusta e inclusiva” e uno dei “bisogni” alla base del progetto è “un buon sistema di sicurezza sociale”.
La prima statistica in questo rapporto è il cosiddetto coefficiente Gini, che mostra quanto la distribuzione effettiva del reddito differisce da un reddito realmente uguale nella società, vale a dire il 100% è lo stato in cui tutto il reddito in un paese è goduto da una sola persona, e lo 0% è una situazione in cui tutti hanno lo stesso reddito.
In questo caso, la Repubblica Ceca è uno dei paesi “più uguali” con un coefficiente di quasi il 25% (Slovacchia 21,2%), e all’estremità opposta dello spettro ci sono la Bulgaria (38,4%) e i paesi baltici. La media UE è inferiore al 30%.
La Repubblica Ceca ha la posizione migliore in termini di percentuale della popolazione a rischio di povertà o “esclusione sociale”. Secondo le statistiche Eurostat, meno del 12% della popolazione corre il rischio di vivere questa situazione. Al contrario, in Romania e Bulgaria, questa cifra rappresenta oltre il 32% della popolazione. La media europea è del 21,6%. In totale nell’Unione Europea vivono 95,3 milioni di persone, circa 300mila in meno rispetto al 2021.
In termini di difficoltà delle famiglie ad arrivare a fine mese, la Germania e i paesi nordici sono i leader, con meno di un quarto delle famiglie che affrontano una situazione simile. Altri paesi che rientrano in questo spettro sono Bulgaria, Grecia, Italia, Romania e Slovacchia.
Le statistiche su quanto denaro spendono le famiglie per l’assistenza sanitaria, ad esempio, sono piuttosto interessanti. Cechi, slovacchi e ungheresi hanno pagato le spese sanitarie più basse nel 2021: meno di 400 euro per residente all’anno. Il paese che ha pagato di più, invece, è stato il Belgio, 1.340 euro. La media europea è di 760 euro.
E come vedono gli europei la loro situazione di vita nel complesso? Su una scala da 0 a 10, dove dieci è il massimo, la media europea nel 2022 è di 7,1 punti, due decimi peggiore rispetto al 2018. I cechi considerano la loro situazione leggermente migliore rispetto alla media dell’Unione europea, senza differenze marcate in termini di gli anni citati. La società tedesca vede la propria situazione a 6,5 punti, mentre nel 2018 era ancora a 7,5 punti.
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