Nello specifico, la pietra d’inciampo vuole commemorare i quasi 8.000 lavoratori forzati impiegati in città tra il 1940 e il 1945. Il loro lavoro era principalmente nell’agricoltura, nell’estrazione mineraria o nelle officine della Reichsbahn.
All’ombra del bunker
Non è un caso che la soglia di intervento si trovi all’ombra di un bunker a molti piani sulla Hohenzollernstrasse. Lo ha sottolineato oggi il vicesindaco Christel Dymke: “Il bunker è stato costruito grazie ai lavori forzati. Da persone a cui non è consentito cercare la propria protezione, quindi sono continuamente esposte ad attacchi. Penso che poche persone sappiano che questi bunker sono stati costruiti da stranieri, per i tedeschi. E per questo è stato perseguitato”.
L’artista Gunter Demnig ha creato Stumbling Threshold
Questo ostacolo ci ricorda un gruppo di vittime, i cui nomi sono solitamente poco conosciuti. D’altro canto, gli ostacoli d’inciampo riguardano solitamente una sola persona. L’artista Gunter Demnig crea pietre d’inciampo e pietre d’inciampo a Recklinghausen.
Sono coinvolti gli studenti della Scuola Marista
Gli studenti della scuola marista di Recklinghausen hanno contribuito a modellare l’apertura della soglia. Con conferenze e musica. L’insegnante di storia Julia Brückner spera che i suoi studenti ne traggano grandi benefici: “Questo è un luogo dove si ricordano l’ingiustizia e il male. Penso che se ne parli in classe e hai un posto come questo vicino a te, allora è davvero importante portare gli studenti con te. Perché l’obiettivo è che prima o poi possano parlare contro l’ingiustizia e il terrorismo”.
Ci sono molti lavoratori forzati nei cimiteri cittadini
Nel cimitero di Recklinghausen si trovano 520 lavoratori forzati e prigionieri di guerra. Oltre l’80% proviene dall’ex Unione Sovietica, gli altri da Polonia, Belgio, Paesi Bassi, Serbia, Croazia, Norvegia o Italia. Durante i raid aerei, ai lavoratori forzati era vietato recarsi nei rifugi; molti sono rimasti vittime delle bombe.
C’è un libro commemorativo online sul sito web della città che include le biografie di molte delle vittime di Recklinghausen.
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