Il 48enne Luca Ricci di oggi è uno dei più importanti scrittori di racconti italiani, spesso occupando posizioni nella vita politica nei paesi vicini. Collabora anche settimanalmente con il quotidiano italiano “Domani”, dove scrive racconti su specifiche questioni sociali o culturali.
Ha pubblicato, tra l’altro, i libri “L’amore e altre forme d’odio” (2006, Premio Chiara), “La persecuzione del rigorista” (2008, Premio Zocca), “Come scrivere un bestseller in 57 giorni” ( 2009, candidato al Premio Bergamo) e “I defetti fondamentali” (2017, candidato al Premio Campiello e al Premio Chiara).
“Autunno” (2019) e “Estate” (2021) sono stati pubblicati in greco, entrambi da Metaichmio, tradotti da Dimitras Dotsis.
Lo scrittore italiano ha scritto commenti sull’attualità politica nella sua terra natale soprattutto per “TA NEA sabbatokyriaco”.
Il potere politico secondo la definizione centripeta
“A prescindere dall'”ombra” – che sia di sinistra o di destra -, il vero potere è sempre nel centro politico. Una volta “normalizzata” la dirigenza eletta – ed è quello che vediamo come risultato innegabile di Giorgia Meloni vittoria alle elezioni del 25 settembre -, inizia la lotta I media italiani per rimodellare la sua immagine Se fino a poco tempo Meloni era, per la maggior parte, un evidente fenomeno fascista, ora è semplicemente “il primo presidente del Consiglio nella storia del repubblicanesimo italiano “.
Se fino a poco tempo fa era diventata un demone, oggi – nel momento in cui viviamo – assistiamo al processo della bellezza, mediante il quale cerchiamo di formarci un’immagine convincente di lei, che non offenda e, soprattutto, non spaventi nessuno – soprattutto quelli che non lo hanno votato. Così apparve il compagno che veniva da sinistra, la lettura, anche di sinistra “di origine” (Pasolini, Flaiano), infanzia nel quartiere popolare della Garbatella a Roma. Anche i romanzi fantasy che scriveva da adolescente, ma li lasciava in un cassetto.
Come si può osservare, questi attentati dai dettagli apparentemente insignificanti, tutti riferiti alla storia politica, avevano lo scopo di “ipnotizzare” elettori e cittadini allo stesso modo.
Per essere chiari, le elezioni italiane si sono svolte in un quadro democratico e le vittorie sono state giuste. Nonostante ciò, rimane la sensazione di Hak che lungo il lungo e complicato percorso del 20° secolo non sia mai riuscito a prendere le distanze dall’ombra del fascismo, anzi, incorpora nei suoi valori una nostalgia agghiacciante per vent’anni. periodo dell’anno (ps : significa 1922-1943, quando Benito Mussolini regnava con il partito fascista).
Il dato però è più potente di ogni analisi: il potere politico per definizione è centripeto, quindi nei prossimi giorni dopo le elezioni Meloni garantirà piena continuità con quanto sta facendo il governo Draghi (che non ha esitato a rovesciare poche settimane fa!).
Le mie paure e speranze sono sfuggite al contesto angusto delle recenti elezioni. Riassumo così i timori: nonostante gli ottimi risultati del Movimento Cinque Stelle al Sud, il vero vincitore non solo di questa campagna elettorale, ma degli ultimi decenni, è stato il populismo di Grillo.
Il “Grillismo” – la corrente che inizialmente cavalca il “cazzo” liberatorio del selciato – si sposa perfettamente con l’indifferenza del passato e il narcisismo del presente, creando purtroppo una “scuola”: le campagne elettorali non si svolgono sulla base di un programma politico, nemmeno delle narrazioni dei singoli leader (come sapete, ognuno di loro per ampliare con successo il proprio pubblico non deve essere solo carismatico, ma anche portare una storia personale).
Lo fa rispondendo a meme, tweet e post sui social media. Mai prima d’ora le promesse politiche sono state così effimere come quelle basate sul “nulla” della realtà digitale.
Dipende tutto da Mattarella
Il populismo è una vera minaccia perché è endemico e permea il corpo politico. Questi non sono gli slogan di tali politici, ma appartengono all’atmosfera del nostro tempo: quindi per tutti i cittadini non ci sono eccezioni.
Più che una semplice preoccupazione sociale, ho personalmente una paura “antropologica”: che la politica sia diventata molto noiosa per chi conosce il mondo attraverso TikTok (avrebbe bisogno di un capitolo a parte per descrivere i politici italiani commedia-tragici che hanno usato questo modo di networking per affrontare bambini-bambino: è la prima volta che vota la cosiddetta Generazione Z).
Quanto alla speranza, spetta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nel pieno esercizio delle sue funzioni (finché non sarà oscurato dalle disposizioni del Medio Destro) cercherà di formare il miglior governo, basato sull’equilibrio di potenza.
C’era sempre bisogno di un leader forte, ma non come sentiva Meloni. Un uomo con una profonda conoscenza delle istituzioni, che conosce e rispetta la nostra Costituzione. Il fascismo in Italia non è un’opinione. Questo è un crimine”.
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