Con il passare degli anni, la decisione dell’Unione Europea di vietare la combustione termica classica è andata in salita. Fino a una dozzina di Stati membri si sono incontrati oggi per formare un fronte comune contro la decisione di Bruxelles. Tenutosi sul terreno di Euro 7, lo sfondo di questo incontro è principalmente finalizzato alle importanti decisioni previste per il 2035.
forse mai pensato Frank Timmermann che il fatto che la Germania non risponda alle considerazioni sui combustibili sintetici per estendere la combustione tradizionale di alcuni anni oltre il 2035 porrà loro un problema così importante. Sono passate ore da quando Volken Wissing, ministro dei trasporti tedesco, ha fatto saltare l’accordo che era stato fatto.
Oggi è un giorno chiave perché, seduto al tavolo c’è il rappresentante di una dozzina dei 27 Stati membri dell’UE discutere le proposte europee per abbassare i valori delle emissioni nei nuovi standard Euro7 e, in particolare, di disegnare la sua posizione su uno dei suoi punti più problematici: il nuovo Prova di omologazione stradale RDE. Sebbene questo sia stato un punto chiave dell’incontro, ciò che era chiaro sullo sfondo erano le regole messe in atto per vietare le nuove auto combustione e imponendo quelle elettriche senza altra alternativa.
Fino a 12 paesi vogliono estendere l’incendio, come la Germania
Lo ha confermato lo stesso ministro dei trasporti ceco su uno dei suoi social network, affermando chiaramente che “discuteremo una posizione comune per negoziare modifiche agli standard”. Quello che non si sa è che i ministri di Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Spagna, i paesi chiamati, hanno partecipato, i paesi dove ci sono tre che hanno sostenuto la Germania nella sua decisione di espandere la combustione tradizionale.
L’unico che ha alzato la voce in questa situazione, l’ha messa sul tavolo il futuro degli e-fuel. Soprattutto perché è quello con la più alta percentuale di voti, e quello che rappresenta la popolazione più numerosa. Fonti italiane indicano che vi sono sempre più paesi tra i 27 membri che non sono d’accordo con l’implementazione delle auto elettriche. Soggetto non ancora premiato nessuna possibilità per la tecnologia “idrogeno caldo”. che Toyota sta sviluppando, che non solo offre ottime prestazioni a emissioni zero, ma è anche molto più economica delle celle a combustibile.
La Commissione Trasporti di Bruxelles è come un circo di sempre più nani. Il grosso problema è quello prezzo della tecnologia rendendo impossibile a tutti gli attuali proprietari di auto l’accesso a modelli elettrici equivalenti, limitando fortemente la mobilità, la mancanza di assistenza governativa e l’installazione di punti di ricarica sulle strade principali e, quel che è peggio, migliaia di posti di lavoro eliminati nelle fabbriche e che, sia produttori come paese, guardano già a Bruxelles come responsabile più alto tasso di disoccupazione nei prossimi anni.
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