Il paziente attiva mentalmente il suo impianto cerebrale, che invia segnali wireless in altre parti del midollo spinale danneggiato. La tecnologia è stata sviluppata per dieci anni da scienziati francesi e svizzeri.
Un innovativo progetto di neochirurgia ha permesso a un uomo di tornare a camminare 12 anni dopo essere rimasto paralizzato in un incidente in bicicletta.
La tecnica, sviluppata da ricercatori in Francia e Svizzera, prevede l’utilizzo di impianti per ripristinare la comunicazione danneggiata tra il cervello e il midollo spinale.
Il paziente attiva l’impianto nel suo cervello attraverso il pensiero e si connette in modalità wireless con l’impianto nella sua spina dorsale.
“In cinque o dieci minuti avevo il controllo della mia anca, era come se l’impianto cerebrale stesse rilevando quello che stavo facendo con la mia anca, quindi è stato raggiunto il miglior risultato immaginabile”ha spiegato Gert-Jan Oskam, un paziente paralizzato che ha sperimentato l’innovazione.
Questo risultato è il risultato di dieci anni di lavoro da parte di ricercatori di entrambi i paesi. In esperimenti precedenti, i pazienti utilizzavano pulsanti per stimolare i movimenti delle gambe. Ora è tutto nella mente, come spiega Jocelyne Bloch, neurochirurgo della Scuola politecnica federale di Losanna (EPFL).
“Quando tutto è a posto, il paziente deve prima imparare a lavorare con i suoi segnali cerebrali, e dobbiamo anche imparare a correlare quei segnali cerebrali alla stimolazione del midollo spinale. Ma è piuttosto breve, in poche sedute tutto è connesso e il paziente inizia a praticare”.
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