Illustrazione, foto: Beta / Dragan Gojić
Nuova parola in in italiano, che è nel rispettato dizionario Cingareli da quest’anno, probabilmente non significherà nulla per te finché non sentirai la spiegazione. Umarel.
Riconoscerai sicuramente la persona che la parola descrive: un vecchio, per non parlare di un pensionato, magari con il cappello in testa, le braccia incrociate dietro la schiena, senza distogliere lo sguardo dai lavori in corso o da difficili manovre di parcheggio, offrendo un montagna di commenti inappropriati.
Scene e comportamenti simili possono esistere in tutto il mondo, ma dobbiamo ringraziare l’Italia, Bologna in particolare, per aver inventato un nome che descrive un tale individuo: umarel. Si potrebbe pensare che questa parola non somigli proprio all’italiano, infatti deriva da un dialetto locale e significa “omino”, ed è anche pronunciata “omarelo” o “ometto”, secondo il sito di italianlanguagecentre.
La parola è diventata interessante per la prima volta grazie al blogger bolognese Danilo Masotti, che 15 anni fa iniziò a documentare la sua morte locale preferita e che pronuncia la parola con una s alla fine, come all’inglese plurale, per via del fumetto effetto.
Nel suo studio su questo fenomeno, Masoti descrive la fatica come una persona che è in pensione e lavora poco. I morti giustificano la loro esistenza interferendo o assistendo negli affari altrui, magari nel tentativo di sentirsi utili. Appaiono ovunque: agli incroci dove sono appena accaduti degli incidenti, sugli autobus affollati dove litigano con qualcuno che li tocca appena, le file agli uffici postali, alle banche… Quando ci pensiamo un po’ meglio, c’è un po’ di stanchezza in ognuno di noi.
In onore di questi residenti, il Comune di Bologna ha dato un nuovo nome alla piazza ad est della città “Piazza delji umarels”.
Altre città dell’Emilia Romagna hanno deciso di non sprecare questa preziosa risorsa e hanno iniziato a pagare fedeli che si dedicano alla custodia dei cantieri e attenti a non rubare materiali. Uno di coloro che hanno le migliori capacità di osservazione, può anche candidarsi al prestigioso premio “Umarel of the Year”.
Hanno anche la loro pagina Facebook.
E infine: non possiamo farlo senza esaurimento, almeno finché non ci troviamo dall’altra parte, tra coloro che si consultano.
(Espresso / Telegrafo)
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