La morte è stata lanciata, non solo per l’Italia dopo l’ascesa del potere politico estremo, ma temo, anche per l’intera Unione Europea.
Politici di tutto il mondo hanno rivolto la loro attenzione all’Italia, mentre da ogni parte arrivano minacce e un cambio pagina per questo Paese avviene nel periodo della guerra in Ucraina, nell’instabilità dei paesi europei, nelle pressioni inflazionistiche e un forte aumento dei costi. sulla vita.
L’uscita di Draghi dalla carica di presidente del Consiglio minaccia l’economia e non solo il Paese, ma scuote anche la credibilità delle politiche europee su cui si basa Draghi. Il partito neofascista di Giorgia Meloni Adelphia con la sua mentalità neofascista ha “battuto” e festeggia la sua vittoria elettorale. Nel 2008 Silvio Berlusconi ha nominato Meloni Ministro delle Politiche Giovanili, poi ha lavorato con lui e ha guidato i giovani dei partiti aderenti, assumendo la guida di Nuova Italia. Oggi in Italia in tanti si chiedono se… Mussolini sia rinato con i capelli biondi!
È un dato di fatto che la scena attuale in Europa incoraggia e sostiene ovunque le forze politiche populiste. I cittadini non sono in grado di far fronte alle condizioni di vita che si sono create, si rifiutano di riconoscere gli sforzi di gestione delle crisi, che in fondo non li aiutano, diventano fanatici e cercano la salvezza votando per tutti i tipi di populisti. Lo spostamento europeo verso l’estrema destra è molto minaccioso per la democrazia! Perché l’Italia non è l’unica ad avere risultati elettorali deludenti.
quo vadis europeo? Purtroppo, come ha osservato il filosofo francese Edgar Morin, l’Europa non si è sviluppata né come coscienza politica, né come cultura, ma non come coscienza democratica.
L’unità monetaria, altrettanto importante, non è stata sufficiente per unire le nazioni europee, che hanno dovuto dotarsi di un’unica politica estera e di un proprio sistema di difesa. A questo punto, vale la pena citare le proposte rilevanti del professore e intellettuale italiano Umberto Eco nel suo libro “Con il passo del granchio”. Un tale piano – ha scritto – potrebbe fare appello ai paesi centrali che iniziano l’Unione Europea. Se una frase parte da questo nucleo, lentamente le altre (probabilmente) cadranno lungo la linea. Utopia; ma, come ci insegna la logica, questa “utopia” si rende necessaria a causa del riallineamento degli equilibri globali. Con il suo libro Umberto Eco suggerisce di fermare questa regressione anche temporaneamente, vacillando… a passo di granchio. Allo stesso tempo, l’autore lancia il seguente messaggio molto istruttivo sulla globalizzazione che l’Europa sta tentando: grazie alle sue radici greco-romane e giudeo-cristiane, il nostro continente è aperto all’assimilazione di ogni contributo culturale e nazionale, data questa tendenza verso l’apertura come una delle caratteristiche più profonde della cultura.
Interessante anche per il futuro dell’Europa è la posizione del professore spagnolo, autore e editorialista di “El Pais” Javier Therkas: “Spero che l’Europa si muova verso uno Stato federale che sarà culturalmente distinto e politicamente unico. Non vedo altro modo per mantenere armonia, democrazia e prosperità nel nostro continente. Per me, questa Europa unita è l’unica utopia logica del nostro tempo”.
La pluripremiata scrittrice italiana e filelenica Nicola Latzoia ha dichiarato nel 2015, invitata in Grecia come vincitrice del Premio Strega, il più importante premio letterario italiano, di non essere ottimista sul futuro dell’Europa, a causa di un continente basato sulla cultura millenaria, che su al contrario si burla di se stesso per fare affidamento su una sola moneta, banche e burocrati – spesso paranoici – commettono errori che potrebbero costargli. Sappiamo di quali parametri economici ha bisogno un Paese per rimanere nell’UE, mentre i principi (morali, filosofici, culturali, politici) che devono tenerci uniti sono quasi sconosciuti. Prima bisogna pensare ai principi (a quale idea europea vogliamo rinunciare a parte della nostra sovranità) e poi alla struttura economica. È successo il contrario, e il risultato è visibile: il continente è in crisi di identità. N. Lazoia, riferendosi al suo pluripremiato libro “La Ferocia” (Animalismo), in cui descrive il mondo in crisi culturale, sottolineando l’inutilità del potere, sottolinea in modo distintivo: “L’animalismo è essenzialmente tornato alla nostra io primitivi, e questo si fa più visibile in certi periodi di debolezza e di crisi, come oggi. Più sentiamo minacciata la nostra certezza, maggiore è il rischio di diventare un animale. In Italia abbiamo un detto che dice: ” L’occasione fa i ladri”, ed è anche vero che “le crisi fanno gli animali”».
Pertanto, è tempo che l’UE riprenda a riflettere prima che sia troppo tardi. In altre parole, per non finire nel senso letterale dell’utopia, ma nell'”utopia” a cui si riferiscono gli intellettuali europei, e per formare una società civile ideale, un’Europa dei popoli, come aspiravano i suoi fondatori.
Ritengo che se l’UE continuerà con la stessa mentalità e strategia, e allo stesso ritmo, una ripetizione di questo triste sviluppo per i cittadini, purtroppo, sia inevitabile.
La sig.ra Stella Priovolou è professoressa emerita, presidente dell’EKPA Emeritus Professors Board, decano dell’Università popolare della città di Ag. Venerdì.
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