Da settimane l’Italia è scossa dai terremoti. Potrebbe esserci un’eruzione vulcanica? Ecco cosa ha da dire uno scienziato sulla situazione.
Alla fine di settembre l’area intorno a Napoli è stata colpita dal terremoto più forte degli ultimi 40 anni. Anche successivamente, in questa regione d’Italia è stata rilevata ripetutamente attività sismica. Un ricercatore ha ora espresso le sue preoccupazioni.
Ci sono due vulcani nelle vicinanze di Napoli: il Vesuvio e i cosiddetti Campi Flegrei. “La popolazione vive su un vulcano attivo, o addirittura tra due vulcani attivi”, ha spiegato a “Merkur.de” Thomas R. Walter del Centro tedesco di georicerca (GFZ). “Entrambi i vulcani sono pronti a eruttare”, è stata la sua valutazione.
“Nessuno può vedere dentro i Campi Flegrei”
Il Vesuvio può essere tranquillo – la sua ultima eruzione risale a 80 anni fa – ma ai Campi Flegrei ci sono “tutti i segnali” che il magma si sta muovendo. Tuttavia, non si sa ancora esattamente dove sia diretto. Spiega Walter: “Sotto i Campi Flegrei e il Vesuvio c’è una specie di serbatoio a una profondità di circa otto o nove chilometri dove si raggruppa il magma in risalita”. La grande domanda ora nella stanza: “Ha continuato a emergere da lì o no? Nessuno può rispondere in questo momento”, ha detto Walter.
Video | Supervulcano: simulazione che mostra lo scenario
Fonte: Glomex
L’ultima eruzione dei Campi Flegrei risale a quasi 500 anni fa. Pertanto, i ricercatori non possono utilizzare i dati di misurazione per valutare il rischio di eruzione. Anche l’ispezione in quest’area non è possibile. “Nessuno può guardare all’interno dei Campi Flegrei. Non è possibile perforarli in questa situazione per ottenere eventuali campioni”, ha detto Walter.
Utilizzi invece “dati provenienti da stazioni di terra” e presti attenzione ai segnali di allarme comuni, che includono anche i terremoti. Questo è uno dei motivi per cui la comunità vulcanologica si è un po’ agitata dopo il recente terremoto avvenuto vicino a Pozzuoli. “La gente si chiede: è questo l’inizio, è il segno di un’epidemia?” Ha detto Walter. Prima però dobbiamo aspettare e vedere come si svilupperanno le cose.
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