Da tre anni Giorgia Meloni, che ha iniziato la sua carriera politica nelle organizzazioni giovanili postfasciste e poi è diventata la leader del partito populista di destra “Fratelli d’Italia”, coltiva l’immagine di una politica moderata. Come in passato, non sostiene l’uscita dell’Italia dall’Ue e dall’Eurozona, ma assicura di cercare solo riforme. A differenza di altre forze politiche di destra in Europa, questo gruppo condanna l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e allo stesso tempo sostiene le sanzioni contro la Russia e il trasferimento di armi militari all’Ucraina. Tuttavia, allo stesso tempo, ha accolto con favore l’uscita della Gran Bretagna dall’UE pur mantenendo stretti legami con il Partito conservatore britannico.
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Il presidente del partito “Fratelli d’Italia” ha assecondato gli europei che temevano un governo di destra in Italia. Ha anche detto che l’unica cosa di cui Bruxelles è preoccupata è la perdita di reddito e potere. Inoltre, Georgia Meloni sostiene i governi conservatori di Polonia e Ungheria nelle loro sfide allo stato di diritto davanti alla Corte di giustizia europea.
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“Gli elettori italiani sono meno interessati alla politica europea o estera”, ha affermato Lutz Klinkhammer dell’Istituto storico tedesco di Roma, aggiungendo che: “La campagna elettorale si è concentrata principalmente sul reddito e sulle misure di sostegno alla popolazione in mezzo alla crisi energetica. La paura della possibilità di cadere nella povertà è diffusa. Quella di domenica è stata un’elezione di protesta, come abbiamo avuto più volte in Italia nell’ultimo decennio, con l’unica differenza che ora le speranze sono riposte nei leader dell’estrema destra e non in quelli della sinistra”.
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Energia e inflazione monopolizzano le elezioni
I prezzi dell’energia, l’inflazione e l’impatto della pandemia sono diventati temi dominanti nelle campagne elettorali e nei dibattiti politici in televisione. Sia i partiti di destra che quelli di sinistra promettono una maggiore spesa per la politica sociale. Allo stesso tempo, però, Georgia Meloni sembra riluttante a chiedere un nuovo prestito. Tutti i partiti vogliono beneficiare dei 200 miliardi di euro che l’Italia riceverà nei prossimi anni dal Recovery Fund sotto forma di sovvenzioni o prestiti a tasso agevolato per far fronte all’impatto della pandemia. E solo per questo motivo nessun nuovo governo italiano vuole scontrarsi frontalmente con l’UE, ha affermato l’esperto tedesco.
Lotenzo Di Sio, professore di scienze politiche all’Università LUISS di Roma, ha dichiarato in un’intervista alla DW che il governo Meloni cercherà di proiettare in modo duro la posizione dell’Italia a Bruxelles. “Si può darlo per scontato, ma difficilmente le coordinate fondamentali della politica estera italiana e della politica italiana nei confronti dell’Europa cambieranno”.
I “fratelli italiani” guidano i sondaggi
Nei sondaggi d’opinione delle ultime settimane, Giorgia Meloni continua a sovraperformare il Partito socialdemocratico che è al secondo posto. Il partito “Fratelli d’Italia” ha ottenuto probabilmente il 25% dei voti, mentre il partito socialista “Partito Democratico” ha ottenuto circa il 22%. Se il partito ultraconservatore di Meloni cercasse un governo di coalizione con altri due partiti populisti, Lega e Forza Italia, otterrebbe la maggioranza in entrambe le camere del parlamento italiano. Il partito “Lega” guidato dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini ha ottenuto il 13% nel sondaggio, mentre “Forza Italia” guidato dall’ex primo ministro Silvio Berlusconi ha ottenuto circa il 7%. Vale la pena notare che la legge elettorale italiana attribuisce alla coalizione di partiti che ottiene la maggioranza relativa la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento.
Resta da vedere quanto durerà il governo guidato da Giorgia Meloni, che diventerà la prima donna premier italiana. Una coalizione di destra governava già l’Italia nel 2001. Ma allora il capo della fazione di destra più forte e primo ministro era Silvio Berlusconi.
Per l’esperto tedesco Lutz Klinkhammer i postfascisti e l’estrema destra non sono una novità nella politica italiana: “La presenza dei postfascisti è stata molto forte in diversi governi a partire dal 2001. Da questo punto di vista non vedo significativi sviluppi qualitativi influenza nella politica italiana. Differenze nel nuovo governo di Georgia Meloni’.
Fonte: Deutsche Welle/ Bert Riegert
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