Non si muove o brutto anatroccolo della bella Italia | Campionato Europeo di Calcio 2021

Ciro Immobile in semifinale contro la Spagna a Wembley.JUSTIN TALLIS (AP)

Ciro Immobile, napoletano di Torre Annunziata, ha faticato a lasciare l’Italia, ultimamente felice a Roma e girovagare per l’Europeo. Non andava d’accordo con i tedeschi quando era al Dortmund. “In otto mesi nessun collega mi ha invitato a cena a casa sua”, ha detto. Anche i tedeschi non capiscono che il 24enne attaccante che guida verso lo stadio del Borussia, lo stesso stadio in cui il connazionale Grosso vinse i Mondiali del 2006, sia come se stesse guidando verso il San Paolo. Era troppo freddo per un calciatore a sangue caldo passeggiare velocemente per il Siviglia rovente con un gelato in mano mentre Monchi raccontava storie sul Pizjuán. Né le cose gli sono andate meglio visto che Unai Emery ha favorito Gameiro e Fernando Llorente: “Non sono mai riuscito a uscire dalla panchina”, si lamenta dopo aver ricevuto un prestito al Torino e poi un trasferimento alla Lazio.

E alla Roma è felice per sempre a 31 anni perché non ha smesso di segnare alla Lazio dopo averne contati quattro al Siviglia e sette al Borussia. Immobile ha trionfato nel club adorato da Klose dopo aver fallito nel sostituire Lewandowski al Dortmund. L’attaccante del Bayern Monaco ha rinunciato qualche tempo dopo quando l’attaccante dell’Italia ha vinto la Scarpa d’Oro 2020 con 36 gol, cifra che ha eguagliato il record di tutti i tempi in Serie A stabilito da Higuain al Napoli nel 2016. Gestito dalla Juve, che dopo non ha mai trovato sistemazione Ingaggiandolo a 17 anni per i suoi 30 gol con il Sorrento, Immobile ha sempre segnato nel calcio: 28 ne ha aggiunti al Pescara Zeman, quando è passato a Insigne e Verratti, capocannoniere della Serie B nella stagione 2011-2012; 22 al Torino o 25 nell’ultimo allenamento con la Lazio.

Fino all’arrivo della Coppa dei Campioni. Immobile è stato oggetto di critiche da quando è caduto contro il Belgio in una partita finita in porta dell’Italia. L’attaccante si alza per abbracciare Barella dopo aver subito un rigore per contrasto di Vertonghen. “Anche nello spogliatoio lo abbiamo preso in giro, ma Ciro è un bravo ragazzo”, ha ammesso Bonucci. Immobile è un bellissimo brutto anatroccolo dall’Italia. Non ha trovato il suo posto né sembra avere un’alternativa a Belotti o Raspadori. Il dubbio è Immobile o Immobile. Ora che gli Azzurra hanno formato un’ottima squadra, hanno perso il centravanti di cui sono stati fieri per tutta la vita: Rossi, Schillaci, Vieri o Luca Toni, che con Totti era anche Scarpa d’Oro.

Immobile è stato trattato come Morata e, in qualche modo, anche l’italiano aspirava al riscatto, sempre tenuto da Mancini. Il tecnico ha evitato i paragoni di Immobile con Kane —due gol contro quattro—, e ha sottolineato il valore del suo calciatore nell’ambito del gioco di squadra: è laborioso, salta sotto pressione e spazio in attacco, è ottimo con le pause e anche preciso nella definizione, come sapete, nel Lazio. Tra l’altro il gioco nella sua squadra non è lo stesso dell’Azzurra. A volte sembrava che Immobile, un eroe del calcio, fosse un outsider alla Nazionale.

L’Italia ha fatto un passo avanti, attaccando con tre attaccanti invece di due, e ai napoletani mancava il campo e l’aria per il calcio in contropiede, mancava di talento per il dribbling e l’associazione e con la tendenza a bloccare come si è visto in Coppa Europa.

Anche fuori dal campo non si difende, perché parla più napoletano che italiano, amico di Insigne. Apprezza che gli altri parlino mentre aspetta il suo momento e ascolta il consiglio di Mazzola, campione nel 1968: “Non pensarci più e ripeti: ‘Io sono forte, posso’; e lo farai.”

iscriviti qui alla nostra newsletter speciale su Euro 2021

Gerardo Consoli

"Studente professionista di alcol. Drogato di bacon. Evangelista del web. Pensatore per tutta la vita. Appassionato di caffè. Appassionato di tv."

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *