Oggi, gli scienziati del Servizio europeo di monitoraggio dell’atmosfera di Copernicus (CAMS) hanno avvertito di livelli malsani di inquinamento da ozono a livello del suolo nell’Europa meridionale, che potrebbero presto interessare anche il nord-ovest del continente. Oltre ad aumentare l’inquinamento da ozono, dicono, l’ondata di caldo in Europa sta anche esacerbando la portata e l’intensità degli incendi che ora stanno travolgendo Francia, Portogallo e Spagna.
Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) fissare un limite di esposizione all’ozono a livello del suolo di otto ore a 100 microgrammi per metro cubo. In alcune località dell’Europa meridionale, soprattutto nella penisola iberica e nel sud Italia, questo valore supera i 200 microgrammi per metro cubo. Il sud-est dell’Inghilterra, la Francia settentrionale e i paesi del Benelux registrano attualmente concentrazioni giornaliere superiori a 120 microgrammi. Raggiungeranno il picco tra il 18 e il 20 luglio, quindi diminuiranno.
“I potenziali impatti sulla salute umana di un inquinamento da ozono molto elevato possono essere significativi, sia in termini di malattie respiratorie che cardiovascolari”, riporta Mark Parrington di CAMS. “Livelli più elevati possono portare a sintomi come mal di gola, tosse, mal di testa e un aumento del rischio di attacco d’asma”. Ha aggiunto.
Parrington ha anche sottolineato una stima della Clean Air Alliance che L’inquinamento da ozono provoca circa un milione di morti in più all’anno. Ecco perché è importante monitorare questi valori, secondo Parrington.
L’ozono troposferico può influenzare la produzione agricola, la salute umana e interi ecosistemi. Oltre alla luce solare e ad altre sostanze presenti nell’aria, contribuisce alla sua formazione anche il biossido di azoto. La fonte principale è la combustione di combustibili fossili.
Pericolo estremo d’incendio
L’inquinamento da ozono non è l’unico problema associato alle alte temperature. Il caldo sta anche esacerbando l’entità e l’intensità degli incendi boschivi che stanno attualmente affrontando l’Europa meridionale, secondo CAMS. Condizioni estremamente calde e secche aumentano il rischio di incendi boschivi e il modello di previsione del rischio di incendio del modello europeo ECMWF lo avverte gran parte dell’Europa occidentale è in “estremo pericolo di incendio” e alcune aree sono addirittura in “estremo pericolo di incendio”.
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