Caisse des dépôts e KKR hanno effettuato due nuove offerte sulla rete Telecom Italia

Caisse des dépôts Italia e il fondo di investimento americano KKR hanno presentato due nuove offerte non vincolanti per l’acquisizione della linea fissa di Telecom Italia, ha annunciato l’operatore di telecomunicazioni.

Le due proposte “saranno esaminate dal consiglio di amministrazione del team nel corso della prossima riunione prevista per il 19 e 22 giugno”, fa sapere Telecom Italia in un comunicato, senza rendere noto il numero delle offerte. CDP, insieme al fondo di investimento australiano Macquarie, e KKR erano stati invitati dal team all’inizio di maggio a presentare un’offerta non vincolante migliorata prima della scadenza del 9 giugno.

31 miliardi di euro

Rilanciando KKR e CDP, l’amministratore delegato di Telecom Italia, Pietro Labriola, si è opposto a Vivendi, maggiore azionista del gruppo, che ha sostenuto lo stop alle trattative, trovando l’offerta largamente insufficiente. Questa nuova offerta dovrebbe sempre essere inferiore alle aspettative di Vivendi, che ha fissato un livello molto alto rivendicando 31 miliardi di euro.

CDP aveva proposto a maggio 19,3 miliardi di euro contro circa 18 miliardi di euro durante la sua prima offerta, mentre KKR ha presentato una proposta di 21 miliardi di euro, dopo i 20 miliardi di euro precedenti. Il cda di CDP ha dato il via libera alla nuova offerta, ha confermato la banca commerciale in un comunicato stampa. “L’offerta sara’ valida fino al 30 luglio”, ha aggiunto la Cdp, controllata all’82,7% dallo Stato italiano.

A metà maggio, la CDP ha segnalato che c’erano pochi margini per aumentare la propria offerta. «Non possiamo dire di aumentarla», ha detto l’amministratore delegato della banca commerciale, Dario Scannapieco, interpellato sulla richiesta di TIM di rivedere l’aumento delle offerte. Il Ministero dell’Economia italiano ha annunciato all’inizio di maggio di essere pronto a sostenere un’eventuale offerta congiunta di CDP e KKR. Dario Scannapieco ha indicato di non escludere tali collaborazioni.

Rete nazionale sotto controllo pubblico

Dopo Vivendi, che detiene il 23,75% delle azioni, lo Stato italiano è il secondo azionista di Telecom Italia, attraverso il 9,81% delle azioni possedute da CDP. La coalizione di governi di destra e di estrema destra guidata da Giorgia Meloni ha più volte dichiarato l’obiettivo di creare una “rete nazionale a controllo pubblico”.

Pietro Labriola ha presentato a giugno 2022 un piano strategico che pone al centro la separazione tra reti telefoniche fisse, messe in vendita, e attività di servizio. La cessione della rete consentirà a Telecom Italia di ridurre il suo ingente debito, salito a 25,8 miliardi di euro nel primo trimestre. Le offerte di CDP e KKR sono destinate alla futura società TIM che riunisce le reti fisse e Sparkle, la controllata dell’operatore che gestisce i cavi sottomarini.

FonteAFP

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