4 ragioni per l’aumento degli spread obbligazionari europei
Capital Economics vede allargarsi gli spread regionali dell’Eurozona, a causa di una combinazione di deterioramento della propensione al rischio, tassi ufficiali più elevati e incertezza sulla volontà della BCE di sostenere i mercati obbligazionari regionali.
Lo spread dei titoli di stato regionali a 10 anni dell’eurozona rispetto ai titoli di Stato tedeschi a 10 anni si è ampliato nelle ultime settimane.
Si stanno ora avvicinando al picco raggiunto poco prima della riunione di emergenza della BCE a metà giugno, quando la Banca mondiale ha sollevato per la prima volta la possibilità di uno strumento “anti-frammentazione”.
Perché gli spread aumentano?
Riteniamo che alcuni sviluppi abbiano contribuito al recente aumento degli spread, riferisce Capital Economics.
PrimoSono tornate in primo piano le preoccupazioni per le prospettive per la zona euro e per l’economia globale, pesando sui prezzi degli asset “rischiosi” in generale.
Secondole aspettative per i tassi di interesse della zona euro sono rimbalzate dopo i commenti aggressivi di alcuni funzionari della BCE.
Terzoun po’ di entusiasmo per gli strumenti anti-dispersione della BCE (ora approvati) potrebbe essere svanito, poiché i commenti dei funzionari della BCE hanno evidenziato che la Banca potrebbe essere riluttante a utilizzarli.
E il quartol’incertezza sulle prospettive di politica fiscale e di riforme in Italia dopo le imminenti elezioni politiche potrebbe aver sollevato preoccupazioni per una qualche battuta d’arresto fiscale.
Pressione costante
Riteniamo che la maggior parte di questi fattori persisterà e guiderà ulteriormente la diffusione regionale, ha affermato Capital Economics.
Primoriteniamo che gli asset rischiosi in generale rimarranno sotto pressione poiché la crescita economica in molte delle principali economie, inclusa la zona euro, è deludente.
Inoltreci aspettiamo che la BCE rimanga aggressiva.
Riteniamo che l’inflazione rimarrà per qualche tempo ben al di sopra dell’obiettivo della BCE, costringendo la Banca a intraprendere significativi rialzi dei tassi anche quando l’economia è in recessione.
In effetti, gli investitori stanno ora ignorando l’inasprimento monetario su una scala che corrisponde più o meno alle loro stesse previsioni, quindi si sospetta che le aspettative sui tassi di interesse potrebbero non aumentare ulteriormente.
Tuttavia, Capital Economics crede ancora che, date le vulnerabilità fiscali dei paesi regionali, lo sfondo dell’inasprimento della politica monetaria aiuterà a mantenere sotto pressione i loro titoli sovrani.
Quando verrà attivato il TPI?
Secondo Capital Economics, la BCE continuerà ad essere ambigua sulle condizioni alle quali attiverà il Transmission Protection Instrument, almeno nel breve termine.
Gli acquisti di asset della BCE hanno svolto un ruolo importante nel contenimento degli spread durante la pandemia, quindi questa incertezza costringerà gli investitori a mettere alla prova la determinazione della Banca, esercitando maggiore pressione sugli spread.
Se la politica italiana rimarrà una preoccupazione dipenderà dall’esito delle elezioni generali e dalla politica fiscale del nuovo governo.
Ma se vincerà la coalizione di estrema destra, che è attualmente in testa alle urne, Capital Economics ritiene che vi sia il rischio di una pressione al rialzo sullo spread derivante da una politica fiscale più accomodante e/o un ritardo nell’accettazione delle riforme necessarie per dare all’Italia l’accesso allo sviluppo Fondi di fondi.
Nel complesso, Capital Economics prevede che gli spread regionali aumenteranno ampiamente da qui alla fine del 2022.
La stima finale per il 2022 dello spread tra il titolo di Stato italiano (Btp) a 10 anni e il titolo tedesco a 10 anni è di 275 bps. dal livello attuale ~240 mv
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