Georgia Meloni: rispondere con l’implicita etichetta femminista del matriarcato

La giornalista Lili Gruber ha attaccato Georgia Meloni per la sua “figura patriarcale” dopo che un nuovo femminicidio ha sconvolto l’Italia.

Ieri, lunedì sera, giornalisti e analisti politici Giglio Gruber, nel suo programma televisivo trasmesso dalla rete privata La 7, ha affermato che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, “è espressione della cultura patriarcale” e ha aggiunto che “ha scelto di essere chiamato “il primo ministro del Paese”, pur essendo la prima donna alla guida del governo italiano” dopo il femminicidio.

Così, Georgia Meloni ha deciso di postare su Instagram una foto in cui la immortala insieme alla figlia, poco dopo la sua nascita, alla madre e alla nonna.

Nel suo testo, il capo del governo italiano ha sottolineato che “non so come alcune persone possano trovare il coraggio di sfruttare anche la più terribile tragedia per attaccare il governo. Ora, la nuova teoria particolare, sposata da Lily Gruber nel suo programma ieri sera, è che ero espressione di cultura patriarcale, come si evince chiaramente da questa foto, che mostra quattro generazioni di “cultura patriarcale”. Non ho davvero parole.”

Julia Cecchetin è stata assassinata dal suo ex compagno, Filippo Touretta, pochi giorni prima della laurea, scatenando le proteste in Italia per l’ultimo omicidio femminile.

Il colpevole omicidio femminile è stato arrestato in Germania, vicino a Lipsia e nei prossimi giorni dovrebbe essere estradato a Roma. Il padre della povera ragazza ha trovato la forza di fare appello a tutte le donne vittime di violenza verbale e fisica: “Parlate, denunciate quello che state vivendo, solo così potrete salvare la vostra vita”, ha detto in modo caratteristico.

Dall’inizio dell’anno in Italia si sono verificati 105 omicidi di donne. Quasi tutte le donne sono state uccise dai loro ex e attuali partner o da persone a loro vicine.

Con informazioni APE-MPE

-Se sei sopravvissuto a violenza domestica o altra violenza di genere, o se nella tua comunità ci sono donne che sperimentano quanto sopra, contatta la “Linea SOS” del Servizio Nazionale per aiuto e consulenza: 15900. Puoi anche inviare un’e-mail a sos15900@isotita.gr

Alberta Trevisan

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