Gioco con… Beaufort ricorda la discesa della perforatrice

La questione della discesa del nuovo perforatore turco Abdulhamid Han è un gioco per i nervi, poiché la Turchia occupante evita di annunciare dove la nave, che salperà il 9 agosto, sarà inviata per il suo viaggio inaugurale. Invia anche messaggi fuorvianti, per non dare l’impressione di intenzione. Ankara voleva chiaramente sorprendere Nicosia, ma anche Atena, per limitare le possibilità di qualsiasi reazione, pur presumendo che i loro movimenti fossero prevedibili. La potenza occupante, forse, voleva avere costantemente nella presa Grecia e Cipro.

Le informazioni affermano che da parte turca si stanno valutando vari scenari, anche se è altamente probabile che una decisione sia già stata presa e sarà presto annunciata. Le stesse informazioni affermano che Abdulhamid Han si muoverà in due fasi, e questo – se confermato – sembra essere stato deciso per ragioni tattiche.

Cosa dicono le informazioni?

Le prime perforazioni di Abdulhamid Han, secondo lo scenario, orientato verso la potenza occupante, non saranno effettuate nella ZEE di Cipro. Inizialmente, non eseguirà le perforazioni in un blocco offshore autorizzato dalla Repubblica di Cipro. Molto probabilmente, la prima perforazione, che avrà anche un carattere di prova, si svolgerà nella baia di Antalya.

Il secondo scenario prevede l’invio di esercitazioni a ovest di Cipro, nell’area in cui sono state effettuate le prime esercitazioni, nel maggio 2019. Le perforazioni erano mirate, a circa 60 chilometri a nord-ovest di Paphos, vicino ad Akamas. Al riguardo si rammenta che l’elezione di questo territorio è legata agli sforzi che Ankara ha compiuto negli anni per far rispettare il fait accompaniment, e per questo ha presentato la propria posizione anche per iscritto alle Nazioni Unite e all’Unione Europea. Si noti inoltre che la Turchia afferma all’interno delle organizzazioni internazionali (ONU e UE) di avere “diritti e interessi legali nel Mediterraneo orientale, in particolare a ovest della longitudine 32°16’18″E.”. Dimostra che questa linea tocca effettivamente la punta occidentale di Cipro, nell’area di Akamas. Questa linea parte dalla costa turca e si estende in Egitto.

Se continuano in questo scenario, magari dopo la prima perforazione nella baia di Antalya, significa che Ankara si contenderà ancora una volta l’area vicino a Cipro, a ovest, a nord dei blocchi marittimi autorizzati 6 e 7 (consorzio ENI-Francia-Italia-TOTAL).

Un altro scenario è quello di truccare direttamente in un blocco offshore autorizzato. Questa possibilità non è al momento confermata, ma sembra essere sul tavolo e, a seconda dei dati e delle circostanze politiche, non può essere esclusa. E le scelte verranno fatte o in aree “rivendicate” dalla Turchia o ritenute appartenere al regime di occupazione. Occupando la Turchia, per quanto riguarda la ZEE di Cipro, in alcune parti del mare, afferma che la compagnia petrolifera turca TRAO agisce per conto di uno pseudo-stato. “Qualsiasi reclamo (della Repubblica di Cipro) in merito alle attività di idrocarburi della Repubblica turca di Cipro del Nord deve essere indirizzato alla Repubblica turca di Cipro del Nord”, ha affermato in una lettera alle Nazioni Unite il rappresentante permanente della Turchia presso le Nazioni Unite. New York, Feridun Sinirioglu, del 18 marzo 2019. Vale a dire, fare di uno pseudo-stato l’interlocutore “ufficiale” e “uguale” della Repubblica di Cipro.

Dati e annunci

Dato che l’impianto di perforazione di nuova acquisizione sta per compiere il suo viaggio inaugurale, ciò richiede una cerimonia speciale, alla quale lo stesso presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, non sarà presente. Lì, Erdogan dovrebbe stabilire la struttura per i suoi prossimi passi. È normale che la parte turca organizzi una festa, dove invierà messaggi ad Atena e Nicosia, ma anche a terzi, e alzerà ulteriormente i toni, lanciando minacce.

A questo proposito, il ministro dell’Energia turco Fatih Donmez ha annunciato che la nuova piattaforma di perforazione salperà dal porto di Mersina il prossimo 9 agosto. Nel frattempo, il vicepresidente della Turchia, Fuat Oktay, mentre si trovava nei territori occupati il ​​20 luglio per celebrare l’invasione, ha annunciato che la piattaforma di perforazione galleggiante turca avrebbe iniziato a funzionare ad agosto nel Mediterraneo orientale, senza annunciare in quale regione. Si è notato che l’impianto di perforazione è stato visitato qualche giorno fa anche dal leader dell’occupazione, Ersin Tatar, il quale ha augurato “che le perforazioni nel Mediterraneo orientale, forse intorno a Cipro, siano fruttuose”.

Fonte: filenews.com

Alberta Trevisan

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