Diversi paesi hanno deciso di imporre pesanti tasse sulle entrate legate alle criptovalute. Una breve panoramica dei 5 Paesi che hanno fatto questa scelta, a seguito di uno studio condotto dal sito Coincubo.
Top 5: i paesi che tassano di più le entrate legate alle criptovalute
Alcuni paesi hanno scelto di implementare politiche fiscali abbastanza dure per le criptovalute. Torna alle 5 criptovalute più non redditizie secondo Coincub.
#1 – Belgio, il paese con il maggior numero di criptovalute
In cima al podio troviamo il Belgio con un minuscolo indice di 0,6 su 5. Nel 2017, il Belgio ha scelto di tassare massicciamente le criptovalute. Perciò, l’imposta sul reddito da transazioni crittografiche è del 33%. Ma non è tutto, poiché il sistema fiscale belga trattiene fino al 50% del reddito professionale legato alle criptovalute.
#2 – Israele, regime fiscale rigoroso
È Israele che arriva al secondo posto tra i paesi che tassano di più le entrate legate alle criptovalute. Secondo il sistema fiscale israeliano, le vendite di criptovalute sono generalmente soggette a imposta sulle plusvalenze, che può raggiungere il 33%. D’altra parte, c’è un’imposta sul reddito speciale per le società. Quest’ultimo può raggiungere il 50%!
#3 – Islanda, fino al 46% di tasse
Sull’ultimo gradino del podio è apparsa l’Islanda. In Islanda, qualsiasi guadagno in criptovalute superiore a $ 7.000 è soggetto a una tassa del 40%. Le vincite più grandi potrebbero vedere una tassazione fino al 46%, o quasi la metà.
#4 – Filippine, tasse fino al 35%
Al quarto posto troviamo le isole Filippine. Lì, non ci sono tasse relative alle criptovalute inferiori a $ 4.500, ma dopodiché qualsiasi reddito viene tassato fino al 35%. Il governo del Paese sta valutando una nuova tassa nel 2024, potrebbe introdurre una flat tax del 30% su tutte le entrate delle criptovalute. L’India ha introdotto una tassa simile.
#5 – Giappone, all’ultimo posto
All’ultimo posto tra i paesi che tassano di più le criptovalute, troviamo il Giappone con un indice di 1,1 stelle su 5. Il paese ha un sistema di aliquota fiscale progressiva per i redditi legati alle criptovalute. L’aliquota d’imposta varia dal 5% al 45%, a seconda dell’importo totale del profitto. In altre parole, più alto è il tuo reddito, più sarai tassato in Giappone.
Top 5: i paesi che tassano di meno sul reddito legato alle criptovalute
Nei paesi più tassati ci sono dei cosiddetti “paradisi fiscali” ma anche delle sorprese.
#1 – Le Bahamas, un paradiso fiscale per le criptovalute
In cima al podio troviamo un arcipelago: le Bahamas. Queste isole, già conosciute come paradisi fiscali, tendono ad essere tra le società specializzate anche in criptovalute. Il Primo Ministro delle Bahamas ha dichiarato:
Poiché il nostro paese è in prima linea nelle risorse digitali nei Caraibi e nel mondo, le politiche che stiamo implementando ora possono generare in modo significativo una ripresa economica tanto necessaria e cambiare il panorama dei mercati finanziari delle Bahamas come lo conosciamo.
#2 – Isole Bermuda britanniche: una dieta benefica
Al secondo posto c’è l’isola delle Bermuda. L’arcipelago ha adottato un regime normativo completo per regolamentare le criptovalute. È stato anche uno dei primi regimi legali e normativi al mondo progettato specificamente per regolamentare le risorse digitali. In qualità di uno dei centri finanziari offshore del mondo, Bermuda ha adottato un approccio favorevole alle imprese alla governance delle risorse digitali e delle attività correlate.
Inoltre, il sito di scambio di criptovalute FTX si è stabilito nell’arcipelago per poter usufruire dei vantaggi fiscali.
#3 – Bielorussia, il luogo preferito in Europa
Al terzo posto troviamo la Bielorussia. L’ultima dittatura europea ha scelto di andare controcorrente nei confronti del suo vicino. In effetti, nel 2018 ha adottato un unico approccio alle criptovalute. Invece di emanare leggi fiscali, il paese dell’Europa orientale ha legalizzato le attività crittografiche ed esentato tutte le persone e le aziende da qualsiasi tassa sulle criptovalute fino al 2023.
#4 – Valle delle criptovalute con tasse allo 0% degli Emirati Arabi Uniti
Subito dopo, sono stati gli Emirati Arabi Uniti a salire al quarto posto. Abbiamo trovato a Dubai una “Crypto Valley” dove l’aliquota fiscale è solo… 0%! Ci sono molte di queste aree in tutto il paese. La Svizzera sta inoltre collaborando con gli Emirati Arabi Uniti per sviluppare un’altra “zona esentasse”.
#5 – Repubblica Centrafricana, politica libera
Al 5° posto troviamo la Repubblica Centrafricana. Il paese ha adottato una politica allentata nei confronti delle criptovalute e ha persino lanciato la propria criptovaluta: la Sango moneta. Tuttavia, il basso tasso di accesso a Internet (11%) e l’elettrificazione hanno impedito al progetto di procedere.
Da notare che la tassazione delle criptovalute sta cambiando molto rapidamente vista la giovane età di queste ultime. In effetti, i paesi hanno sempre leggi e regolamenti. È probabile che questa classificazione cambi molto rapidamente a seconda delle leggi dei diversi paesi. È quindi importante tenersi informati notizie sulla criptovaluta.
Un paese molto redditizio per la sua gente
Nel suo studio, Coincub ha anche rivelato che diversi paesi lo hanno fatto leggi molto favorevoli per gli investitori in criptovalute. In testa alla classifica troviamo la Germania in particolare grazie ad una legge che prevede che chiunque detenga criptovalute per almeno un anno non sarà soggetto ad alcuna imposta sui profitti di vendita. Poi ci sono paesi come l’Italia, la Svizzera, Singapore e la Slovenia.
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