Il Parlamento italiano sostiene il gasdotto EastMed con l’approvazione dei cinque maggiori partiti politici

Con una mossa importante che segna uno sviluppo positivo, il Parlamento italiano questa mattina ha approvato, nell’ambito di una procedura parlamentare straordinaria, una risoluzione a sostegno dell’attuazione del gasdotto EastMed.

In particolare, la risoluzione “afferma l’impegno del Governo italiano a perseguire una strategia di diversificazione dell’approvvigionamento di gas attraverso contatti diplomatici, iniziative di diplomazia economica e un’ulteriore pianificazione di progetti infrastrutturali internazionali con partner nella regione mediterranea, compresi i contatti con i paesi partecipanti per confermare le condizioni per il suo ritorno».

Va notato che la risoluzione ha ottenuto il sostegno universale dei cinque maggiori partiti politici italiani (PD, LEGA, FI, FdL e M5S) tra cui il Movimento Cinque Stelle (che comprende il ministro degli Esteri Di Mayo e l’ex presidente del Consiglio Conte). è stato il più grande oppositore del gasdotto EastMed, principalmente per motivi micropolitici nella regione del Sud Italia.

Vale la pena ricordare che l’andamento del progetto per il trasporto del gas dal Mediterraneo sudorientale all’Europa attraverso il gasdotto EastMed è stato duramente colpito dopo che il “famoso” non-paper americano ha effettivamente attirato il sostegno degli Stati Uniti, mentre di recente Colloquio Il sottosegretario di Stato Victoria Nuland ha insistito sul fatto che Washington non era favorevole alla costruzione di un gasdotto nel Mediterraneo orientale, preferendo il trasferimento di gas naturale tramite GNL.

Tuttavia, il piano ha preso slancio, soprattutto dopo l’inizio della guerra in Ucraina e la decisione dell’Unione Europea di sbarazzarsi immediatamente del gas russo. Di conseguenza, c’è ora una continua promozione dell’Italia, che in passato era titubante, mentre dopo la tripartita di Gerusalemme tra Grecia, Cipro e Israele, l’immagine veicolata da competenti fonti di alto livello è che EastMed rimanga “viva”.

Alberta Trevisan

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