In Svezia hanno condannato il chirurgo che per primo ha eseguito un trapianto di trachea artificiale

Paolo Macchiarini ha precedentemente lavorato come chirurgo presso il Karolinska Institutet di Stoccolma, affiliato all’Istituto del Premio Nobel per la medicina. Ora è sotto accusa per gli interventi effettuati nel 2011 e nel 2012. Lo riferisce la Reuters.

L’anno scorso, un tribunale di grado inferiore ha ritenuto Macchiarini non colpevole di aggressione aggravata in tutti e tre i decessi e colpevole di aver causato aggressione aggravata nel quarto caso. La corte d’appello ha annullato tutte e tre le assoluzioni, affermando che Macchiarini “ha agito con intento criminale”.

“L’indagine ha dimostrato che era consapevole del rischio che la procedura avrebbe causato danni fisici e sofferenze al paziente, e che era indifferente alla consapevolezza di tale rischio”, ha aggiunto la corte.

Anche la Repubblica Ceca è un paziente

Il chirurgo italiano Macchiarini è diventato famoso nel 2008 quando ha eseguito con successo il primo trapianto di trachea artificiale ricoperta con cellule staminali del ricevente. Ciò elimina la necessità di assumere farmaci per il resto della vita per sopprimere la reazione del corpo di rigetto del tessuto estraneo. Macchiarini ripeté procedure simili negli anni successivi. Tuttavia, sette degli otto pazienti operati tra il 2011 e il 2014 sono morti dopo l’intervento.

Nel 2009, anche una donna ceca che aveva un tumore in trachea è stata sottoposta a un trapianto di trachea da un donatore sotto la guida di Maschiarini. Secondo il medico che lo ha curato, Václav Jedlička, in quel momento la sua vita era in pericolo e non aveva altra speranza di sopravvivere. L’operazione ebbe successo, ma il paziente morì un anno dopo l’operazione, secondo il dottor Jedlička, a causa della malattia.

La condanna di Macchiarini per aver falsificato i risultati scientifici e violato l’etica scientifica ha fortemente scosso il prestigio dell’Istituto Karolinska, che ha annunciato il Premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina. A causa della vicenda, i vertici dell’istituzione e diversi membri della commissione che decide l’assegnazione del premio si sono dimessi tra il 2015 e il 2017.

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Michela Eneide

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