L’eurodeputato italiano Andrea Cozzolin è stato arrestato lunedì dall’ufficio del procuratore belga dopo diverse ore di interrogatorio per un presunto caso di corruzione al Parlamento europeo. È stato scritto dalla stampa italiana. Cozzolino nega ogni accusa di corruzione e la sua inchiesta proseguirà martedì. A causa di un possibile conflitto di interessi, il giudice Michel Claise ha dovuto abbandonare le indagini.
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Cozzolino si è recato a Bruxelles dopo che la procura belga ha revocato un mandato d’arresto europeo. Lunedì l’eurodeputato si è presentato per un interrogatorio concordato, durato quasi quattro ore. Secondo gli avvocati, Cozzolino “ha risposto a tutte le domande del giudice” e ha negato le accuse di corruzione a favore di Qatar e Marocco.
Al termine dell’interrogatorio è stato arrestato. Martedì, secondo la stampa, riprenderanno gli interrogatori e le autorità competenti decideranno se prolungare la detenzione.
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Secondo l’accusa, Cozzolino si è lasciato corrompere da rappresentanti del Marocco per svolgere le sue funzioni parlamentari per il bene del Paese. Dal 2019 l’eurodeputato italiano è capo delegazione per i rapporti con i Paesi del Maghreb e membro della commissione d’inchiesta sull’utilizzo del programma di spionaggio Pegasus, di cui il Marocco sarebbe uno.
Lunedì l’ufficio del procuratore belga ha annunciato che il giudice Michel Claise, che lo presiedeva, avrebbe archiviato le indagini. Il motivo è un presunto conflitto di interessi. Secondo la stampa belga, il figlio di Claise ha un’attività in comune con il figlio di una delle persone indagate, l’eurodeputata Marie Arenová.
Nell’ambito delle indagini, dallo scorso anno sono stati arrestati anche altri parlamentari, come l’allora vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kailiová o il deputato belga Marc Tarabella. Vengono rilasciati gradualmente, sebbene abbiano alcune restrizioni. Kaili ha detto alla stampa di aver visto la detenzione e le restrizioni ai contatti con la sua giovane figlia come pressioni per fare una confessione, che il politico greco ha rifiutato.
Secondo l’accusa, l’ex eurodeputato italiano Pier Antonio Panzeri, che è riuscito a influenzare il deputato, ha agito a sostegno del Qatar e del Marocco. Panzeri ha iniziato a collaborare con gli investigatori all’inizio di quest’anno, spingendo i pubblici ministeri a ritirare le richieste di estradizione per sua moglie e sua figlia.
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