Il governo italiano intende destinare circa 14 miliardi di euro a un nuovo pacchetto di misure volte a mitigare l’impatto dell’aumento dei prezzi su famiglie e imprese, ha appreso martedì AFP da una fonte governativa.
Grazie all’aumento del gettito fiscale nella prima metà dell’anno, il debito resta al di sotto delle stime, consentendo al margine di manovra di circa 14,3 miliardi di euro, ha affermato il ministro dell’Economia Daniele Franco in una breve riunione ministeriale. Quasi tutti questi fondi dovrebbero essere stanziati per un decreto che introduce i nuovi aiuti da adottare la prossima settimana. Tale importo andrà ad aggiungersi ai 33 miliardi di euro erogati in tal senso nell’ultimo anno.
L’IVA sulla carne può essere dimezzata
Dopo le dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi di giovedì, che è stato rimosso dai tre partiti dalla sua coalizione di unità nazionale, il governo ha continuato ad accelerare l’attualità, in attesa delle elezioni legislative anticipate previste per il 25 settembre. Tra le nuove misure allo studio ci sono le esenzioni dall’IVA su alcuni alimenti di base come pasta e pane, ha affermato lunedì il viceministro dell’Economia Laura Castelli. L’IVA su carne e pesce potrebbe essere ridotta dal 10% al 5%, ha aggiunto.
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Di fronte all’impennata dei prezzi alle stazioni di servizio, il governo italiano dovrà anche estendere una riduzione delle tasse di circa 30 centesimi per litro di carburante in vigore dall’inizio di aprile. Parte degli aiuti previsti nelle future decisioni dovrebbero anche mirare a ridurre l’impatto della siccità, la peggiore degli ultimi 70 anni, subita dall’Italia, e a finanziare misure sanitarie nel contesto della pandemia di coronavirus.
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I prezzi al consumo in Italia sono aumentati dell’8% a giugno su base annua, trainati dai costi energetici. L’inflazione è quindi al livello più alto dal gennaio 1986. Nonostante l’impatto che la guerra in Ucraina ha sull’economia, la Banca d’Italia ha alzato a metà luglio la previsione di crescita per il 2022, contando ora su un aumento del PIL del 3,2% rispetto al 2,6% in precedenza.
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