L’Italia ha aperto il suo spazio aereo agli aerei libici dopo 10 anni

La ripresa dei voli civili libici sullo spazio aereo italiano arriva dopo un accordo tra la compagnia petrolifera nazionale libica e l’italiana Eni per investire insieme in gas naturale ed energia solare.

L’Italia ha revocato il divieto di 10 anni agli aerei dell’aviazione civile libica che utilizzano il suo spazio aereo e i voli riprenderanno da settembre, ha affermato il governo di Tripoli.
Attualmente ci sono pochissime compagnie aeree che volano da e per la Libia, che ha visto più di un decennio di caos e guerra da quando Muammar Gheddafi è stato rovesciato nel 2011.
Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha informato il suo omologo libico Abdulhamid al Dbeiba che l’Italia sta revocando il divieto di dieci anni sui voli degli aerei dell’aviazione civile libica nello spazio aereo italianoha annunciato il governo libico.
La decisione è stata annunciata dopo un incontro tra funzionari libici e italiani e dopo aver discusso tra i team tecnici delle due parti sui risultati di una visita sul campo effettuata a maggio e sulla “supervisione delle procedure di sicurezza negli aeroporti libici”.
I voli dalla Libia all’estero sono stati a lungo limitati a destinazioni come Tunisia, Giordania, Turchia, Egitto e Sudan, mentre l’Unione Europea ha vietato ai voli civili libici di entrare nel suo spazio aereo.
Le autorità libiche e italiane hanno concordato che i voli saranno operati da una compagnia aerea di ciascun paese, afferma la nota.
La ripresa dei voli civili libici sullo spazio aereo italiano arriva dopo un accordo siglato diversi mesi fa tra la compagnia petrolifera nazionale libica, la National Oil Corp. ed Eni in Italia, per un investimento congiunto di 8 miliardi di dollari negli sviluppi del gas naturale e dell’energia solare.
L’accordo sul gas tra i due paesi è il più grande investimento singolo nel settore energetico della Libia in oltre due decenni e fa parte della nuova strategia di Eni e dell’Italia di puntare in Africa per soddisfare le esigenze di approvvigionamento energetico del paese, a seguito di una decisione europea che impone ai paesi europei ‘ svezzamento dalle fonti energetiche della Russia.

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Alberta Trevisan

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