“Per me cantare non è un atto di autoaffermazione. È un tentativo di ascendere al cielo dove tutto è armonico.” La frase è firmata da Maria Callas (1923-1977) e l’ho letto sul retro di un segnalibro durante la mia visita ad una mostra speciale”Il miracolo di Maria Callas» presentato in Biblioteca musicale “Lilian Voudouri”. dell’Associazione Amici della Musica, in Sala concerti di Atenein commemorazione del centenario della nascita della Callas.
Cito la frase a causa del contenuto confessionale della canzone – che ha fatto sì che il nome della Callas trascendesse il tempo. Nello stesso luogo (ss nella Biblioteca musicale) si trova una nota manoscritta firmata da lui al compositore Manoli Kalomiris, firmato il 3 ottobre 1960. Mi ha attratto il suo carattere grafico, come le note delle parole che danzano ritmicamente sulla carta. A mio avviso suggestivo, questi spartiti si riferiscono agli spartiti musicali appresi dal grande soprano greco per i suoi ruoli nelle opere e per le feste che ospitava.
La sua carriera operistica “rivive” in una mostra speciale attraverso documenti – scritti e fotografici – che si riferiscono al miracolo della Callas che – se non altro – fu causato da voce Lui. Da qui il titolo di questa mostra speciale, che presenta “materiale appartenente alla Biblioteca Musicale, mettendo così in risalto le ricchezze della biblioteca”, come mi ha detto un musicologo. Gabriella Spagna chi ha la cura scientifica della mostra; Attribuisco il carattere del museo alla mostra che comprende, tra le altre cose, testimonianze scritte e fotografiche.
Oltre al museo ci sono anche mostre interattivo (E educare) personaggi, perché il pubblico possa toccare, esplorare e conoscere alcuni di loro libro che era stato scritto per la Callas, da scegliere tra 75 CD che include registrazione le sue esibizioni da opere e studi e ascoltandole con le cuffie o in apposite sale multimediali insonorizzate. Può anche scegliere tra tredici DVD de La Divina e guardarli in TV nell’area Biblioteca Musicale. Uno di loro, “Maria della Callas(Maria Callas ha confessato, 2017) da Tom Wolfe.
“I libri riguardano soprattutto la vita e la carriera di Calla”, mi dice Gabriella Spanò mentre siamo davanti agli scaffali della biblioteca. La prima biografia era intitolata “Maria Callas” (1957) di Eugenio Gara, altri titoli “Callas: la Divina? l’arte che nasconde l’arte” (1966) di Stelios Galatopoulos,”Maria Callas: la donna dietro la leggenda” di Arianna Stasinopoulos, “Maria Callas: Per sempre” di Nadia Stansioff e “Non sono Maria… sono Callas» (2023) di Michalis Dimitriou.
Per i piccoli visitatori – i bambini – ci sono titoli come “Maria Callas, una vita come una favola” (per tutte le età) di Marina Petris e “Maria Callas: la ragazza dai mille nomi” di Katerina Lagou.
Un elemento più personale e leggibile dal pubblico tramite la tecnologia (touch screen) è l’album scolastico digitalizzato di Callas con le dediche dei suoi compagni di classe scritti prima del viaggio dell’allora tredicenne Marianna Kalogeropoulou da New York ad Atene. Questo album è stato presentato a Museo Maria Callas che proprio il mese scorso ha aperto al pubblico, in via Mitropoleos 44.
Dedica, Italia, Medea e “Varie”
La prima volta che Maria Callas cantò in pubblico fu il 2 aprile 1939; Il pubblico ateniese ha poi avuto l’opportunità di ascoltarlo interpretare il ruolo di Santuzza nell’opera Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni. La sua ultima esibizione fu l’11 novembre 1974, eseguendo “Tosca” a Sapporo, in Giappone, come parte di un tour internazionale con il tenore italiano Giuseppe Di Stefano.
Le prove del debutto e dell’ultimo arco narrativo della Callas sul palcoscenico dell’opera, nonché della sua carriera che dura da circa 35 anni, sono presentate in una mostra speciale organizzata in sezioni come “Dedizione”, “I primi anni della carriera di Maria Kalogeropoulou in Grecia 1939-1945″, ‘Italia: Luogo della Vittoria 1947-1955’, ‘Fama e riconoscimenti mondiali 1955-1958’, ‘Registrazioni scelte 1952-1959’, ‘Riviste e programmi di concerti 1959-1993’, ‘Varie e autografi”.
In questa sezione, la firma è la nota manoscritta a Kalomiris di cui ho parlato sopra, gli “altri” includono riproduzioni numerate di quattro delle sue incisioni. George Stathopoulos che raffigura la Callas nei panni di Violetta (Traviata), Medea, Giulia (La Vestale), Anna Bolena, e fa parte del libro di Sotiris Kakikis “Per me, Callas” (Atene: D. Bethanis, 2007).
La “miscellanea” comprende anche un ritaglio di una borsa di studio Maria Callas assegnata ancora oggi, una serie di francobolli delle Poste Elleniche e il rovescio di una moneta con inciso il suo volto.
In una vetrina contenente 17 libri con dedica autografa a Maria Callas da parte della stessa autrice, sono testimoniati in modo particolare l’ammirazione e l’amore di personaggi importanti della letteratura, della musica e della vita pubblica per la persona della Callas. «I libri appartenevano alla biblioteca personale della Callas, per lo più in italiano perché la Callas visse lì per diversi anni», mi spiega Gabriella Spanò.
Nella mostra successiva, documenti rari e diversificati immortalano cronologicamente la sua carriera attraverso fotografie, programmi di concerti, ritagli stampa, riviste, spartiti, dischi in vinile.
In unità “Medea: Da Cherubini a Pasolini” espone la partitura di Cherubini, il testo di un’antica tragedia tradotto in inglese (per gentile concessione della Callas), il programma dello spettacolo “Medea” andato in scena al Teatro Antico di Epidauro nel 1961, nonché una parte trascritta di un’intervista con La Divina in cui ha apportato le proprie correzioni.
Questa è un’altra prova che il pubblico può concentrarsi sulle tracce grafiche. I suoi brani musicali permeano lo spazio della Biblioteca Musicale e attendono il pubblico per ascoltarli – viene data loro anche la possibilità di ascoltare campioni musicali che accompagneranno la visita dello spazio utilizzando i telefoni cellulari messi a disposizione nell’area reception.
Quanto agli ritagli di stampa e alle dediche, sono solo un indizio dei riconoscimenti ricevuti dalla critica ma anche di quanto sia amato da gente del mondo della musica e non (ps tra l’altro ci sono le dediche dei suoi veterinari da compagnia ). Le prove preservano la sua voce e la sua influenza, evidenziando il suo contributo all’opera del XX secolo.
* L’omaggio è incorniciato da testimonianze d’archivio su Maria Callas provenienti da donazioni Konstantinos e Victorias Pylarinos e dal file del subwoofer Nikos Zachariou. La mostra è in corso fino al 30 gennaio 2024. Giorni e orari di visita della mostra: lunedì, martedì, giovedì, venerdì/10:00-16:45, mercoledì/10:00-19:00.
Vengono implementati anche programmi educativi per i bambini”Maria Callas e i suoi eroi», informazioni in merito da Gabriella Spanò al 210 7282553.
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