Più di 20 migranti illegali sono scomparsi al largo delle coste italiane, ha annunciato lunedì (24 aprile) l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) mentre il clima mite ha spinto a nuovi tentativi di attraversare il Mar Mediterraneo.
“Altri due naufragi a Lampedusa con 22 dispersi. Le nostre condoglianze a coloro che hanno perso i propri cari in mare”, ha postato su Twitter Chiara Cardoletti, rappresentante dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati in Italia, affermando che “è urgente stabilizzare la situazione in Tunisia, per ridurre il numero dei motivi. molte persone rischiano la vita in mare”.
I 36 sopravvissuti al primo incidente in barca hanno riferito alla guardia costiera italiana che 19 migranti a bordo della loro imbarcazione erano morti dopo che si era parzialmente capovolta, ha riferito Federico Fossi, addetto stampa dell’UNHCR, aggiungendo che “si ritiene che altri tre clandestini siano morti a pochi secondi dal il naufragio” e la situazione rimane poco chiara. La guardia costiera italiana, dal canto suo, non ha comunicato di questo naufragio e non è stato subito chiaro quando sia avvenuto.
Secondo il quotidiano La Stampa, i sopravvissuti al primo incidente in barca, tra cui sei bambini, si trovavano su un’imbarcazione di sette metri affondata in acque italiane e sono stati soccorsi da pescherecci.
Questi migranti provengono da Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Guinea-Conakry e Sudan e pagano tra i 500 ei 600 euro per attraversare il Mar Mediterraneo.
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