Le domande che sorgeranno nella mente di tutti quando leggeranno quanto segue (un’analisi della classifica del design che classifica i paesi dal migliore al peggiore) ruoteranno inevitabilmente su come sia possibile misurare il successo di un paese in ciò a cui si riferisce il design, sia interno che industriale ; quali parametri determinano questo successo; e, forse la domanda più importante, perché un design è migliore di un altro?
Quella Classifica mondiale del design (WDR) ha trovato un modo per rispondere a tutte queste domande. Anche se all’inizio può sembrare una decisione arbitraria, ha una base matematica: prende tutti i designer che hanno vinto premi in un certo periodo di tempo e li classifica per nazionalità. Poiché ci sono tanti premi quanti sono i designer nel mondo -vale a dire, eccezionali compiti metodologici-, WDR ha scelto di utilizzare come filtro il vincitore di uno dei premi più prestigiosi e influenti nel settore del design, l’A’ Design Award di Milano, e assegnare un punteggio ad ogni tipologia di premio (da 6 punti Platino a 2 punti Ferro). A sua volta, limita il campione ad un certo periodo: dal 2010 al 2022.
In base ai punti guadagnati in quel periodo (82), L’Uruguay si è classificato 54 ° tra 114 nazionalità ad aver ricevuto un A’ Design Award dal 2010. Il punteggio deriva dalla somma di tutti i premi vinti dai designer uruguaiani: 1 Platinum, 2 Gold, 9 Silver, 8 Bronze e 3 Iron. A loro volta, questi 23 premi sono stati assegnati a 9 diversi designer.
Ma non tutto si riduce a contare i fagioli. WDR dà la priorità al numero di premi guadagnati in ciascuna categoria per sviluppare le classifiche: le nazionalità che hanno un premio Platinum e un punteggio medio saranno superiori a quella con un punteggio migliore, ma senza alcun premio in questa categoria. Ad esempio, l’Uruguay con 82 punti è al 54° posto, mentre la Danimarca con 197 punti è al 61° posto. Questo perché la Danimarca non ha un premio Platinum nel suo medagliere di design, ma l’Uruguay sì. La Cina è il Paese che ha ricevuto più riconoscimenti di questo tipo (102), molto più avanti di Stati Uniti (71), Giappone (44), Italia (32) e Hong Kong (23).
In termini latinoamericani, l’uruguaiano è il quinto Paese a segnare più punti dopo Brasile (1081), Messico (413), Argentina (106) e Cile (85). Insieme all’Ecuador, questi 6 paesi sono gli unici nella regione ad aver vinto almeno un premio nella categoria più alta: finora il Brasile ne ha vinti 10, il Messico 3 e Argentina, Cile, Uruguay ed Ecuador ne hanno vinti 1.
platino uruguaiano.
L’Uruguay è entrato in questa categoria nel 2017, quando La Agencia, studio specializzato in sistemi di arredo con uffici a Montevideo, New York e Milano, ha vinto il Platinum A’ Design Award per Banco, un tavolo da cucina dalle caratteristiche migliorate. Il sito di A’ Design lo descrive come “un sistema di arredo integrato con tavoli pensati per usi diversi che ogni utente può adattare alle proprie esigenze”.
Nonostante La Agencia abbia ottenuto altri due premi (uno Iron nel 2015 e uno Silver nel 2017), il maggior numero di punti e riconoscimenti (rispettivamente 40 e 11) per l’Uruguay va al designer industriale Claudio Sibille. Laureata nel 2009 al Bios University Institute di Montevideo, il profilo di Sibille all’A’ Design Award mette in evidenza la sua esperienza nell’arredamento e più precisamente “come può offrire soluzioni valide e innovative per piccoli spazi. Concetti come funzione, utilità e versatilità accompagnano i loro progetti in modo fedele e costante”. Da quando ha vinto il Gold Award nel 2012 per la combinazione Ludovico (una cassettiera con serratura, sedia e scrivania che funge anche da mini ufficio mobile), Sibille ha vinto cinque Silver e cinque Bronze Awards. Attualmente si occupa di progettazione e progetti tecnici da Montevideo per stabilimenti brasiliani e messicani.
In conclusione, una misura del successo del design dell’Uruguay nel contesto latinoamericano si può ottenere se calcoliamo il numero di premi ricevuti ogni 100.000 abitanti, una formula che è ben nota a tutti dall’inizio della pandemia. In questo modo osserviamo che l’Uruguay guadagna in media 0,60 premi ogni 100.000 abitanti, ben al di sopra del Brasile (0,14) e del Cile (0,12), che sono i paesi che seguono. Sebbene per fare questo calcolo non sia chiaro in quale categoria ogni premio sia guadagnato, e quindi forse arbitrario, ci permette di fare un quadro del dinamismo e del riconoscimento che il design uruguaiano ha vissuto negli ultimi anni.
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