Un safari estivo di verifica fiscale richiede volontà politica

Con sorpresa ma anche con soddisfazione, i contribuenti greci hanno osservato nelle ultime settimane che il meccanismo di controllo fiscale sta facendo il suo lavoro anche quest’estate. Per controllare e punire i trasgressori, con le sanzioni più elevate per le imprese turistiche: Con la chiusura temporanea nei giorni commerciali più importanti, cioè quelli che si avvicinano al 15 agosto.

Questo accade, non solo su isole turistiche appariscenti, come Mykonos, ma anche su altre meno “commerciali” in estate.

È impressionante su un’isola piena di turisti vedere chiudere le principali gelaterie, e lo stesso vale per i più famosi negozi di waffle o bar sulla spiaggia. Chi ha “soffrito” quest’anno – e ce ne sono molti – lo scoprirà sicuramente l’anno prossimo. Soprattutto quando vedono i loro concorrenti trarre profitto dalla loro stessa avidità.

Prima della pandemia

Del resto, i contribuenti avrebbero dovuto vederlo dal vivo, prima della quarantena pandemica. Da allora, il tempo delle verifiche fiscali sembra essersi fermato alla fine dell’inverno 2020.

A quanto pare nei giorni distopici della pandemia nessuno si aspettava che si facessero controlli. Anche entro gli intervalli consentiti, a condizioni rigorose, l’apertura di un’impresa.

Ma quando tutto finisce e ci si aspetterebbe che in un modo o nell’altro torni la normalità anche nella verifica fiscale, accade in misura molto minore. Non certo paragonabile, l’enorme materiale imponibile che ha creato la “epidemia” di consumi dopo la pandemia.

La domanda è cosa è successo? Perché facciamo sembrare che gli evasori fiscali abbiano il sopravvento? Cosa è successo e tornano le verifiche fiscali pubbliche?

Il controllo non è per la vita

La verità è che i controlli non si fermano mai. Solo per vari motivi non vengono eseguiti dal livello di controllo. Certo che no, purché sia ​​stato fatto prima della pandemia. Molti attribuiscono la situazione politica a questa tendenza. Quest’ultimo è dimostrato anche dai cambiamenti nell’intensità del controllo osservati dopo le elezioni. È ragionevole ipotizzare che i controlli pre-elettorali siano congelati e quando la volontà politica è di nuovo forte vengono scongelati. Ma questo di per sé è un grosso problema, specialmente quando l’economia sta perdendo molti soldi a causa dell’evasione fiscale.

L’intera scena rende anche giustizia allo sforzo e al duro lavoro mostrato dal capo dell’Autorità indipendente delle entrate pubbliche, Giorgos Pitsilis. In condizioni difficili, con una pubblica amministrazione spesso reattiva, con personale molto al di sotto dei suoi bisogni primari e una classe politica poco disposta a deludere gli elettori, AADE sembra aspettare un segnale per utilizzare tutti i nuovi strumenti a sua disposizione. . E ora è molto. Ed è pronto a farlo. Il punto è che continuano a lasciarlo andare. E perché questo accada, soprattutto in Grecia, ci deve essere la volontà politica…

Alberta Trevisan

"Analista certificato. Esploratore a misura di hipster. Amante della birra. Pioniere estremo del web. Troublemaker."

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *